Ilaria Campisi inserita tra le 100 eccellenze italiane per aver salvato una qualità di arance che rischiavano l’estinzione: «Bisogna appassionarsi e non fermarsi alle prime difficoltà»
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Il forte richiamo della vita rurale l’ha portata a riprendere in Calabria un secolare agrumeto di famiglia iniziando una battaglia per la valorizzazione del “biondo della spina”, una qualità di arancia autoctona coltivata nelle campagne di Caulonia. Dopo anni di sacrifici e duro lavoro Ilaria Campisi ha visto riconosciuto il suo impegno da Forbes Italia, che ha inserito l’imprenditrice tra le 100 eccellenze italiane nel corso di un evento nella suggestiva cornice dell’hotel Principe di Savoia a Milano.
«Sono ancora incredula – ha raccontato ai nostri microfoni - Mi sento molto orgogliosa, questa targa conferma la qualità della nostra agrumicoltura e soprattutto le potenzialità della nostra regione, che sono tante».
Il suo lavoro rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, con un forte impatto sociale: la sua impresa, infatti, offre opportunità lavorative a molti migranti, creando un modello di inclusione e sostenibilità. Un impegno che non è passato inosservato. «Questo premio mi aiuta ad avere forza e ad andare avanti – ha proseguito l’imprenditrice cauloniese - quello che facciamo non è semplice, perché abbiamo a che fare con diverse variabili indipendenti, dalle mutazioni climatiche al fatto che tra due giorni è previsto un aumento delle temperature di oltre 15 gradi e siamo molto preoccupati per le nostre arance».
Il suo successo dimostra come passione, cultura e responsabilità sociale possano trasformarsi in un modello d’impresa vincente. «Non sono andata a cercarmi né fama e né gloria – ha chiosato - ma è la risposta precisa al fatto che quando fa uno fa una cosa con passione, seriamente e si impegna tanto, i risultati arrivano. E questo è un messaggio che voglio lanciare a chi sta iniziando adesso una nuova attività imprenditoriale. Bisogna appassionarsi e non fermarsi alle prime difficoltà».