«Sul precariato la politica smetta di fare populismo: attraverso il lavoro, alle persone sia riconosciuta e restituita dignità. No al tentativo di creare e perpetuare sudditanze. Le persone non possono essere carne da macello elettorale». Lo dichiarano, in una nota unitaria, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.

«Da troppo tempo – proseguono i tre sindacalisti – stiamo chiedendo un tavolo di confronto per affrontare le complesse problematiche relative alle diverse situazioni del precariato calabrese sedimentatesi nel tempo e per cercare, nel rispetto delle regole e non attraverso scorciatoie pasticciate che aggravano i problemi, le soluzioni più idonee per ognuna di esse. Soluzioni che devono essere trovate per il pubblico e per il privato. La dignità delle persone non può essere calpestata in un rimpallo di responsabilità che ha come unico risultato quello di mantenere i lavoratori nel limbo di una dipendenza alla quale coscienze consapevoli dei diritti non possono che dire basta».

Mentre le elezioni regionali si fanno sempre più vicine, i tre sindacalisti fanno sapere che «ai candidati designati per la Presidenza della Giunta faremo pervenire il testo della piattaforma da noi diffusa il primo maggio scorso, “La Calabria si cura con il lavoro”, che costituisce per Cgil, Cisl e Uil il punto di partenza per qualsiasi dialogo anche sul precariato».

«Il problema del precariato - aggiungono - si risolve con un piano vero per il lavoro. A partire dall’ambiente, da politiche industriali che includono la Calabria, dalla necessità di promuovere iniziative con investimenti pubblici attraverso le partecipate nazionali e con un ufficio unico del piano che metta insieme Calabria Verde, la Protezione civile, i consorzi riformati, per una grande pianificazione della manutenzione del territorio, della depurazione delle acque e del ciclo integrato dei rifiuti. Utilizzare al meglio i fondi europei, il Pnrr, è la sfida che lanciamo alla politica regionale, se ancora esiste».

E concludono: «Se si vuole sul serio dare una svolta a questa drammatica vicenda bisogna andare verso scelte perseguibili e risolutive. Il sindacato confederale è da sempre disponibile a un confronto vero e costruttivo per individuare, nel rispetto delle leggi e senza approssimazioni o espedienti populistici, le vie d’uscita verso un lavoro dignitoso e sicuro. Sia chiaro una volta per tutte che non si possono più accettare risposte vaghe a chi attende da anni un giusto riconoscimento per il proprio lavoro. Su questi temi non arretreremo di un millimetro e non faremo sconti a nessuno».