«Oggi incontrerò molti interlocutori del porto, dai lavoratori in su, ovviamente va presa per i capelli la situazione del porto di Gioia Tauro: meno 16 per cento i container nel 2017. È un disastro, siamo già a meno otto in questo nel primo semestre. Non si può andare avanti in questa maniera». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, a bordo della nave Diciotti attraccata nel porto di Gioia Tauro, rispondendo alle domande dei giornalisti.


«Ci sono responsabilità? Sì - ha proseguito - ci sono responsabilità, nella convenzione che è stata stipulata c'erano degli impegni seppur di principio di investimenti che non sono stati fatti. Abbiamo incontrato questi interlocutori la settimana scorsa, abbiamo dato un ultimatum, un mese. In questo mese ci devono dare delle risposte chiare, se non ci venissero date le risposte chiare in termini di investimenti significa che dovremo intervenire con una revoca graduale delle concessioni. Non c’è alternativa, abbiamo già investitori che bussano alla porta al governo, se quelli che già ci sono e hanno le concessioni non vogliono rispettare gli investimenti promessi, evidentemente revocandole gradualmente le daremo ad altri e penso - ha concluso il ministro - che rilanceremo il porto di Gioia Tauro».


L’attenzione del ministro si è poi spostata su Falcomatà: «Mi dispiace che il sindaco di Reggio Calabria abbia annunciato che non verrà, perché rappresento il Governo venuto a dare una mano e dare attenzione. Se non è venuto, come mi dicono, per la nuova Autorità dello Stretto, che è un vantaggio per la Calabria, non lo capisco. Il nuovo sistema giuridico dei porti italiani - ha aggiunto Toninelli - riguarda anche Gioia Tauro e Messina, commissariati entrambi da due anni: bisognava fare qualcosa o no? E lo chiedo soprattutto a lui. Abbiamo solo cercato una soluzione che andasse bene a tutti e soprattutto alla Calabria».


Nel prosieguo Toninelli ha fatto anche un resoconto del suo viaggio calabrese: «Il bilancio della visita non è certamente positivo, ma vogliamo guardare avanti in maniera positiva. La Calabria - ha proseguito Toninelli - non ha le infrastrutture minime sufficienti per far vivere serenamente i cittadini e far lavorare serenamente le imprese, dobbiamo quindi far di più. Oggi, a differenza di prima, il governo c’è e vuole utilizzare i soldi che si sono meglio di prima. Sappiamo perfettamente che qua - ha proseguito - c’è un modo di fare clientelare e un modo di fare dell’attività della criminalità organizzata. Se noi portiamo legalità significa che utilizziamo meglio i soldi che già ci sono e questo significa che li possiamo spendere meglio. Lo faremo nel porto di Gioia Tauro, lo faremo negli aeroporti, lo faremo nelle strade e nelle autostrade. Ho visitato tantissimi cantieri con Anas, alcuni dei quali stanno andando avanti bene, altri magari un po' meno. Tornerò a febbraio - ha concluso il ministro - per fare il punto della situazione».