C’è l’elenco dei portuali da tagliare, ma manca tutta la verità sull’origine dell’ esubero di Medcenter.

 

Non che cambi molto sapere attraverso quali calcoli l’azienda indichi in 400 i lavoratori da espellere. Ma è indubbio che la comunicazione con cui il colosso dei container informa di aver avviato il licenziamento collettivo, mentre il prefetto Michele di Bari non ha ancora concluso il suo tentativo di raffreddamento, sembra contenere delle omissioni determinanti. Ed è per questo che mancano le firme dei 5 delegati sindacali, richieste per scongiurare futuri ricorsi al giudice.

 

A leggere la tabella si scopre che il ridimensionamento riguarda soprattutto 247 i carrellisti e 81 operai di piazzale. Numeri che di per sé spiegano poco, se non fosse che trapelano critiche durissime verso una strategia che solo l’anno scorso aveva fatto formare 35 gruisti, cioè in un settore che oggi ha 38 esuberi. A qualcuno si insegna a fare un lavoro, e dopo un anno gli si dice che non serve. Ma c’è anche l’ammissione di un autogol per i sei anni di cassintegrazione che scadono a giugno.

 

Scrivono i manager che gli esuberi dipendono anche dal fatto che negli anni sono stati inseriti 262 lavoratori assunti a tempo determinato dopo che Mct aveva perso un ricorso. In un organico di 1200 erano sbagliati quasi 300 contratti. Intanto i sindacati uniti hanno proclamato uno sciopero. Ma solo dal 13 aprile.  

 

 

Agostino Pantano 

 

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