Mentre Roma continua a non decidere, il territorio – invece – continua nella sua determinazione generale: ed è un apprezzamento sempre arricchito da novità, quello tributato al commissario dell’autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli.

 

L’ultimo in ordine di tempo è stato manifestato dal comune di San Ferdinando, che ha conferito la cittadinanza onoraria all’uomo che la ministra Paola De Micheli – dopo quasi 5 anni – tiene alla guida dell’ente senza però promuoverlo al rango di presidente, come invece un largo e politicamente trasversale schieramento chiede.

 

Dai 5 stelle a Forza Italia, dalla governatrice Santelli al sindaco Falcomatà, nelle scorse settimane hanno tutti formato una voce comune che, nella cerimonia svoltasi nel municipio del piccolo centro, è riecheggiata senza polemiche. «All’ammiraglio Agostinelli – ha detto il sindaco Andrea Tripodi – si deve il merito di aver preso la guida del porto in una fase in cui sembrava destinato a chiudere e, da buon marinaio, l’ha portato sulla rotta dei nuovi record dandoci la speranza di quella polifunzionalità da sempre invocata».

 

Ad assistere alla cerimonia diventata una festa, il vescovo della diocesi Francesco Milito, ma anche sindacalisti, manager del porto, imprenditori, forze dell’ordine e operai con la loro famiglia.

Un evento anche toccante, durante il quale col sottofondo musicale è stata simbolicamente donata la chiave della città ammiraglio che ha raccontato il suo rapporto con la Calabria – regione in cui opera da 7 anni – ricorrendo anche alla citazione di poesie.

«Un viaggio che mi ha arricchito»

«Non è importante la meta – ha chiosato dimostrandosi refrattario alle polemiche politiche – quanto il viaggio che va affrontato con pazienza e lungimiranza. Credo fin qui di aver fatto un viaggio che mi ha arricchito molto dal punto di vista personale, vivendo immerso in una regione di cui apprezzo la sincerità e la franchezza della gente che non finirò mai di ringraziare abbastanza».

 

Nessun accenno al ritardo che la Calabria imputa a Roma per una nomina che lascia l’ente portuale nella gestione di sempre, mentre altre Autorità sono diventate di Sistema dopo la riforma, se non per dire: «Sarà il ministero a decidere, ma per me vale quello quanto afferma il poeta che equipara il successo e la sconfitta, trattandoli allo stesso modo come elementi da cui emotivamente tenere le stesse distanze».