VIDEO | I ministri dell'Ambiente si riuniranno il 16 per discutere della norma contro le emissioni che mette a rischio gli scali europei. Intanto il territorio si prepara: convocazione congiunta dei Consigli comunali di Gioia e San Ferdinando e incontro dei sindaci dell’associazione Città degli Ulivi con l'eurodeputato Nesci e il presidente dell'Autorità portuale Agostinelli
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La sala consiliare di Gioia Tauro è stata teatro di due distinte assemblee, una dopo l’altra in giornate diverse, in vista della manifestazione di protesta davanti al porto di Gioia Tauro. La mobilitazione programmata per il 17 ottobre, quindi, si arricchisce con la piattaforma decisa prima dalla riunione dei sindaci dell’associazione Città degli Ulivi e poi la convocazione congiunta – per la prima volta nella storia – dei consigli comunali di Gioia Tauro e San Ferdinando. Alla prima riunione ha partecipato anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Denis Nesci, audito dai sindaci assieme al presidente dell’Autorità di sistema portuale, Andrea Agostinelli.
La protesta | Porto di Gioia Tauro, il 17 ottobre il flash mob contro la direttiva Ue che lo mette a rischio
Sono state illustrate le diverse ipotesi verificabili nella riunione del Consiglio europeo dei ministri dell’Ambiente, prevista il 16 ottobre, quindi 24 ore prima del flash mob che vedrà la Calabria scendere in piazza, mentre alla successiva assise ha dato il suo contributo anche il vescovo Francesco Milito.
Rispetto alla direttiva che entrerà in vigore nel gennaio prossimo, per tassare le navi per le emissioni inquinanti, in entrambe le circostanze è stata ribadita la necessità di tenere assieme la salvaguardia dell’ambiente e la libera concorrenza tra i porti del Mediterraneo, a rischio vista la convenienza che i vettori avrebbero di scalare i porti africani in luogo di quelli europei del Mediterraneo.
Apprezzamento è stato espresso per la decisione del presidente Roberto Occhiuto di partecipare alla manifestazione “Il porto di Gioia Tauro non si ferma”, che vedrà convergere alle 13 davanti al gate anche decine e decine di sindaci da tutta la Calabria. Rispetto alle ipotesi possibili, è stata chiesta una moratoria dell’entrata in vigore della norma in modo da prevedere l’allargamento – ai porti di puro trasbordo come Gioia Tauro – o di una esenzione totale della tassa, oppure di un dimezzamento così come in un secondo momento l’Ue ha previsto per i porti africani. Nesci ha inoltre detto che tra le ipotesi possibili nella riunione dei ministri c’è anche quella di supportare gli armatori attraverso delle forme di compensazione, mentre Agostinelli ha ricordato che la mannaia dell’Ue colpisce entrambi i terminalisti gioiesi, Msc e Grimaldi Lines.