Hanno scatenato polemiche le affermazioni del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini al Meeting di Rimini. Dichiarazioni bollate come «infelici» già questa mattina dal segretario generale Uiltrasporti Calabria Giuseppe Rizzo. «Con estrema certezza - scrive Rizzo - potremmo dire che la storia a Gioia Tauro si ripete, cambiano i soggetti ma si ripete».

Il riferimento è un'affermazione del ministro secondo il quale «pensare che le merci arrivino in Sicilia o Gioia Tauro e poi continuino a viaggiare per tutta l'Italia in treno, per poi proseguire verso la Germania e i paesi del centro Europa, a fronte dell'ipotesi di arrivare direttamente a Genova e a Trieste, è un non-senso a causa dei costi». Giovannini aveva aggiunto: «Ben diverso, ed è quello che stiamo facendo con gli investimenti senza precedenti sulla portualità, è potenziare le diverse specificità dei porti, dove l'Italia ha grandi opportunità, come mostra anche Gioia Tauro per il cosiddetto reshipping».

«Rivolgiamo un invito al ministro Giovannini - dchiara ancora Rizzo - di venire in Calabria al porto di Gioia Tauro, a spiegare alle migliaia di famiglie che vivono di porto, del perché di quelle dichiarazioni, dove si esclude Gioia Tauro dal sistema di mobilità delle merci. Inoltre, sarà occasione anche di illustrare al Ministro le potenzialità dello scalo. Voglio ricordare a me stesso che, Gioia Tauro non è nuova a questi tradimenti o scippi (corridoio Berlino-Palermo, Zes e Green Ports) perpetrati da chi è delegato a rappresentare i problemi del Paese compresa la Calabria e, considerato che con molta probabilità oltre all'onorevole anche i politici calabresi (visto il silenzio) non conoscono Gioia Tauro, mi permetto di descrivere le reali potenzialità sintetizzate solo in alcuni punti: Gioia Tauro è unico nel suo genere in Italia e nel Mediterraneo sia per la posizione geografica che la proietta al centro del Mediterraneo sia per le dimensioni del porto. Il porto vanta una profondità di circa 18 mt con una lunghezza di circa 4 km X 300 mt di larghezza, accompagnati da 180 ettari di piazzale. Anche come rete ferroviaria rappresenta la via più veloce per raggiungere i mercati del Nord. La gestione di traffico intermodale sia nave/ferro che ferro/gomma, ha permesso di creare un business attraverso la realizzazione di un gateway ferroviario con binari da 750 metri di lunghezza che potranno lanciare treni merci di ultima generazione. Gioia Tauro oggi movimenta circa 3,7 milioni di TEUS con una proiezione (rallentata dalla pandemia) di circa 6 milioni di TEUS nel breve periodo. Quindi, caro ministro - conclude Rizzo - se non sia ha una sana visione sistemica ed integrata per lo sviluppo della logistica della nostra nazione e accettare la competitività come valore aggiunto, si rischia di promuovere territori con grosse limitazioni naturali e geografiche a discapito di eccellenze come il porto di Gioia Tauro sottovalutato e sottoutilizzato a danno dell'intero Paese chiamato Italia. Infine, mi auguro, considerato il turno elettorale, che si faccia chiarezza su quanto dichiarato dal Ministro Giovannini al Meeting di Rimini».

La nota del ministero: «Giovannini impegnato a valorizzare il porto»

«Con riferimento alle recenti dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, riguardanti lo sviluppo del porto di Gioia Tauro, si segnala che nel suo intervento al Meeting di Rimini il Ministro ha sottolineato le grandi potenzialità di crescita del porto, il quale è oggetto di forti investimenti sia per gli aspetti legati alle strutture portuali e a quelle retroportuali, sia per i collegamenti ferroviari che consentiranno al porto di accrescere il flusso di merci trattato» - si legge in una nota del Ministero. «Nel corso del dibattito, al quale ha partecipato anche il presidente dell'Autorità portuale Andrea Agostinelli - prosegue la nota - il ministro ha semplicemente sottolineato che l'obiettivo del Paese non può essere solo quello di aumentare il flusso di merci che attraversa l'Italia per raggiungere altri paesi europei, ma di potenziare la produzione che si svolge sul territorio nazionale, anche nei retroporti, in modo da rafforzare le esportazioni che partono dagli scali italiani, tra cui Gioia Tauro. Gli investimenti sull'intermodalità - specialmente ferroviaria - che stanno interessando numerosi porti, tra cui quello di Gioia Tauro, grazie ai finanziamenti del Ministero sostengono fortemente questa strategia e i recenti dati riguardanti lo scalo calabrese testimoniano la correttezza di questo approccio, già evidenziato nel corso della visita del Ministro al porto del marzo scorso. Sono quindi prive di ogni fondamento le interpretazioni che, estrapolando una semplice frase da un ampio intervento, attribuiscono al Ministro una volontà di penalizzare il porto di Gioia Tauro a favore di altri scali. Per maggiori dettagli sugli investimenti si rimanda alla notizia sulla visita del Ministro al porto».