VIDEO | Al vertice sul Commercio l’amministratore delegato della Stretto di Messina ha tracciato i prossimi step non escludendo il nodo cruciale legato agli espropri
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Il Ponte sullo Stretto presentato al vertice del G7 del commercio proprio in quel lembo di terra che dall’opera sarà interessata. E l’amministratore delegato della Stretto di Messina ha chiarito come «il ponte appartiene a questo mondo perché, ricordavo nella breve presentazione che abbiamo fatto ai ministri del G7 e alcuni altri importanti ospiti, che il ponte è un progetto italiano ma che si avvale della conoscenza del mondo. Andiamo dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Spagna alla Danimarca, dal Giappone. Vicino a me era seduto il Ministro del Giappone e ricordavo come un grandissimo gruppo giapponese fa parte del gruppo che costituirà il ponte. Probabilmente neanche lo sapeva e quindi ho visto accendersi una luce negli occhi per dire bello».
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Il ponte nel mondo
Ma cosa ne pensa il mondo dell’opera e come hanno accolto questa presentazione è la chiave di lettura più interessante. Un progetto che probabilmente molti paesi già conoscevano ma tanti ignorano i dettagli. Ma Ciucci ha confermato che l’opera è stata accolta «molto positivamente. È chiaro che l’idea di parlare di ponte qui, avendo alle spalle lo Stretto di Messina, immaginandolo proprio dove verrà realizzato era un’occasione eccezionale. E probabilmente almeno alcuni di loro non avevano idea che la procedura e il progetto fossero ragionevolmente avanti. Senz’altro più avanti di quanto loro pensavano potesse essere. E in questo c’è stato un forte interesse È importante anche l’intervento e l’occasione che ci ha dato il vicepresidente Tajani confermando che questo è un progetto italiano, degli italiani e la Stretto di Messina è lo strumento individuato dal Parlamento, dal Governo per realizzare un progetto che fa parte del grande progetto di investimenti nel settore dei trasporti stradale e ferroviario italiano».
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I tempi
I tempi, sono sempre i tempi a fare tenere il fiato sospeso, soprattutto a chi è interessato dagli espropri. Sono stati riscritti rispetto alla prima agenda e al primo cronoprogramma dettato da Salvini. Adesso, come sono cambiate le tempistiche e quali sono gli step che dobbiamo attenderci da qui a breve? Alla domanda Ciucci ribatte.
«No. Noi siamo abbastanza coerenti con le la tempistica che abbiamo annunciato. Poi c’è sempre chi fa polemica, chi interpreta ogni comunicazione in senso inverso. Ma noi abbiamo sempre detto che dopo l’approvazione dell’aggiornamento del progetto definitivo la fase importante, delicata era la valutazione di impatto ambientale e la conferenza dei servizi.
«L’obiettivo entro l’anno è di andare al CIPES dopo aver ottenuto ovviamente una valutazione positiva da parte del MASE. E a quel punto se vogliamo individuare un punto del non ritorno è quello perché da lì parte la fase costruttiva, la progettazione esecutiva, le opere preliminari le attività eh finalizzate agli espropri che è l’altro punto assolutamente delicatissimo che saranno graduali». Leggi l'articolo completo su IlReggino.