«Il potenziamento dell’organico del commissariato di Corigliano-Rossano e degli Uffici della Polizia di Stato della provincia di Cosenza, al momento, è un bluff». E’ quanto si legge in una nota del segretario provinciale del Siulp, Luciano Lupo. «I rinforzi per il Commissariato di Corigliano-Rossano, infatti – precisa Lupo - sono quantificabili in sole tre unità, giunte nel mese scorso, che nemmeno bastano per risolvere il problema del turnover. Per quanto riguarda gli sbandierati futuri arrivi, otto unità, è bene precisare che non riguarderebbero solo il commissariato di Corigliano-Rossano, ma anche gli altri Uffici della Polizia di Stato dell’intera provincia, questura compresa. Un altro potenziamento annunciato – aggiunge il sindacalista - che in realtà non sarebbe sufficiente nemmeno per coprire gli ulteriori vuoti di organico causati dai pensionamenti».

Vasto territorio lasciato sguarnito

«L’effettivo potenziamento del commissariato di Corigliano-Rossano e la sua elevazione a commissariato di rango superiore si realizzerebbe soltanto con l’assegnazione di almeno altre venti-trenta unità – dice Luciano Lupo - Solo in questo modo si potrebbe garantire la copertura del vasto territorio di competenza, circa un quarto della città di Roma, con almeno due volanti a turno e l’incremento di organico della squadra di polizia giudiziaria e delle altre articolazioni. Oggi il commissariato di Corigliano-Rossano, infatti, per effetto della nuova città unica, ha raddoppiato la competenza territoriale ed i servizi da svolgere, a invarianza di personale, già deficitario, e di mezzi».

Squilibrio nella distribuzione delle forze

«A nessuno – precisa l’esponente del Siulp - deve sfuggire l’idea di rafforzamento che il dipartimento della polizia di stato ha per le province calabresi e lo squilibrio di forze, secondo noi, che si creerebbe se tale progetto venisse concretizzato così come pare essere nelle intenzioni. Il dato di partenza dei nostri ragionamenti è che la provincia di Cosenza ha il territorio più esteso della nostra regione, quasi il 45%, ha più comuni e più abitanti di tutte le altre province calabresi. Si pensi al confronto con la provincia di Reggio Calabria: Cosenza, rispetto a Reggio Calabria, ha il doppio di estensione territoriale e circa 150.000 abitanti in più, ma solo un terzo di poliziotti sul territorio. E Cosenza non è una provincia immune da fenomeni malavitosi mentre le esigenze di garantire efficaci e mirati servizi di ordine pubblico sono pressoché quotidiane sul vastissimo territorio di competenza. Il piano di potenziamento attualmente prevede l’assegnazione di soli otto poliziotti per Cosenza, nemmeno uno per ufficio atteso che sul territorio insistono la Questura, i Commissariati di Castrovillari, Corigliano-Rossano e Paola, la Sezione, le due sottosezioni e i quattro distaccamenti della polizia stradale, i tre posti di polizia ferroviaria, la sezione della polizia delle telecomunicazioni e il reparto prevenzione crimine di Rende».

Diversa attenzione per le altre province calabresi

«Per Catanzaro – spiega Luciano Lupo - è previsto un aumento di organico di cento unità; per Crotone di centocinquanta unità e per Vibo Valentia di ottanta unità. Le tre province in esame nemmeno pareggiano la provincia di Cosenza per estensione territoriale e per abitanti. Invece la superano per numero di poliziotti, e il divario a quanto pare è destinato a crescere, attesa la sproporzione delle preannunciate assegnazioni (oltre trecento unità contro otto). Per questo motivo il Siulp di Cosenza non esulta, ma protesta. Non è accettabile una distribuzione di forze così squilibrata sul territorio calabrese, quasi come se Cosenza non fosse in Calabria. Bene fa il Dipartimento della polizia di stato a rinforzare quelle province – sottolinea il sindacalista - ma non può lasciare la polizia di stato della provincia di Cosenza a continuare ad operare con gli attuali organici. Si pensi che la squadra mobile della questura di Cosenza e il commissariato di Castrovillari contano rispettivamente meno di quaranta unità, che gli organici della sezione e dei distaccamenti della polizia stradale sono risicatissimi, e che l’età media dei poliziotti di stanza nella nostra provincia è ormai superiore ai cinquanta anni».

Le proposte del sindacato

«Ha ragione il capo della polizia quando dice che certe storture come il mancato turnover, vengono da lontano e che nessuno, nemmeno lui, ha la bacchetta magica per risolvere di colpo ogni problema strutturale, ma allo stesso prefetto Gabrielli il Siulp di Cosenza chiede maggiore riguardo per questo territorio – sostiene il segretario provinciale – Gli rivolgiamo un appello affinché rassicuri questo territorio dando direttive per rivedere il piano di riparto dei futuri potenziamenti e consideri l’ipotesi di proporre l’elevazione della questura di Cosenza a rango superiore».