Il governatore intervenendo nell’ambito dell’iniziativa in Campania: «Questa terra sciagurata cambierà gli equilibri geopolitici». Il ministro Franco in merito al divario con le altre regioni: «Il Pnrr è fondamentale ma non basta»
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«Il Paese forse è arrivato tardi all’appuntamento con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, come se avessimo riempito i vagoni di risorse, senza aver prima costruito i binari sui quali far correre il treno degli investimenti. Il deficit amministrativo esiste. E va in qualche modo sanato». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo al Forum “Verso Sud”, in corso a Sorrento. I dettagli sono contenuti in una nota stampa.
«Voglio ringraziare Mara Carfagna - ha poi sostenuto - perché è il ministro che ha invertito il racconto del Mezzogiorno. Ed oggi, in questo prestigioso contesto, davanti ai decisori pubblici e privati, non voglio parlare di problemi ma di opportunità di investimento che potete avere da noi. Non siamo un territorio triste, perduto, senza speranza, senza voglia di fare, siamo invece un luogo pieno di vitalità.
Il Mezzogiorno e la Calabria – ha aggiunto il governatore - possono essere la nuova El Dorado. Questa guerra sciagurata cambierà per sempre gli equilibri geopolitici e degli scambi commerciali mondiali. In Calabria abbiamo il porto di Gioia Tauro, che negli ultimi anni si è sviluppato enormemente nell’immobilismo della politica. Un hub straordinario che diverrà sempre più importante. E a ridosso del porto insiste una Zona economica speciale di grande potenzialità».
E ancora: «La nostra Regione – ha continuato Occhiuto - ha presentato al mondo, in occasione dell’Expo di Dubai, il porto di Gioia Tauro e la Zes. Ed è stata un’iniziativa molto apprezzata e che sono certo porterà presto importanti frutti per il nostro territorio. Noi vogliamo attrarre gli investimenti, per creare sviluppo, lavoro e per rilanciare la Calabria».
Franco: «Cruciale accelerare crescita, divario enorme»
All’evento presente anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco: «Per conseguire tassi di crescita più robusti – ha commentato - è cruciale imprimere una forte accelerazione all' espansione dell'economia del Sud e riavviare il processo di convergenza tra le due aree del Paese». L’esponente del Governo Draghi ha sottolineato che nel Mezzogiorno «vive un terzo degli italiani e si produce il 22% del prodotto: c'è un divario enorme».
Per il ministro «l'ampiezza dei divari e il loro perdurare nel tempo indicano che il ritardo del Mezzogiorno non può essere assorbito solo da attraverso un piano di 6 anni. Il Pnrr è fondamentale ma non basta, dobbiamo esserne consapevoli. Un tema di questa portata - ha spiegato Franco - richiede una strategia complessiva di politica economica-sociale del paese che utilizza tutti gli strumenti a disposizione a partire dai fondi strutturali europei e dal Fondo sviluppo e coesione, in un'ottica di complementarità con il Piano nazionale che vada oltre l'orizzonte temporale del Piano. Bisogna evitare che il fatto di concentrarsi sull'utilizzo delle risorse europee del piano porti a lasciare in disparte o a posporre altri interventi per i quali pure ci sono e ci sarebbero le risorse».