«È nell'interesse nazionale mettere gli enti locali, a cominciare dai Comuni, nelle condizioni di poter effettivamente utilizzare le risorse che saranno erogate. Sono questioni che ormai, anche grazie all'azione dell'Anci, sono entrate nel dibattito pubblico, come dare vita a finanziamenti diretti e non intermediati a sostegno degli investimenti, con il recupero di una più ampia discrezionalità amministrativa in capo ai Ministeri che li regolano». Lo ha detto Alessandro Canelli, delegato alla Finanza locale dell'Anci, nel corso dell'Audizione Anci su federalismo fiscale e recovery plan.

«Sono necessari - ha aggiunto - semplificazioni al codice degli appalti, da consolidare ed ampliare; un'ampia semplificazione degli strumenti di programmazione degli enti locali, in parte anticipata per gli enti di minore dimensione; lo snellimento dei monitoraggi sui fatti finanziari e sulle opere pubbliche, ancora troppo complessi e spesso duplicati, che devono comunque essere assistiti da sistemi telematici efficienti e di facile uso; l'allentamento dei vincoli sulle assunzioni di personale qualificato, anche in deroga ai criteri introdotti dall'art. 33 del dl 34/2019, in corso di estensione alle Città metropolitane e alle Province; un lungimirante governo della spesa e dei vincoli di parte corrente, che riguardano 'infrastrutture di servizio' altrettanto cruciali, dai servizi sociali territoriali, agli asili nido, alla gestione dell'urbanistica e dell'ambiente, rafforzando e ampliando l'intervento verticale dello Stato nel Fondo di solidarietà comunale e nei fondi relativi alle Città metropolitane e alle Province».

«Le recenti misure di semplificazione del codice degli appalti (dl 77) e gli interventi sul reclutamento di personale (dl 80) testimoniano di una maggiore consapevolezza dell'incidenza di questi aspetti sull'attuazione del Pnrr - conclude -, ma non appaiono ancora sufficienti a garantirne i risultati»