In Calabria sono molte le donne presenti nei Consigli comunali ma poche le donne sindaco o assessore. È quanto emerge da un'indagine sulla parità rappresentativa e lavorativa in Calabria, realizzata dalla Consigliera di parità della Regione, Tonia Stumpo, e presentata a Catanzaro nel corso di un'iniziativa pubblica.

Dall'indagine, compiuta a ottobre nei 409 Comuni della Calabria, risulta che "ci sono 32 sindaci donne, pari all'8,24% del totale, le consigliere elette sono 1840, pari al 37,8% del totale e le assessore in Giunta sono 355, pari al 33,97% del totale.

 

Inoltre, il maggior numero di sindaci donne (24) risiede nei Comuni con meno di 3mila abitanti (9,57%), il maggior numero delle consigliere (1313, il 42,17%) risiede nei Comuni sotto i 3mila abitanti, mentre la percentuale più alta di assessori donne risiede nei Comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti (108, il 49,06%), mentre nei Comuni sopra i 15mila abitanti non c'è nessun sindaco donna. La presenza femminile quindi - riporta l'indagine della Consigliera di Parità - inizia a essere un dato ineludibile, anche per la democrazia calabrese, un dato da cui non si può prescindere anche se è inversamente proporzionale alla dimensione dei Comuni. Inoltre, la società calabrese mostra una certa maturità nell'ambito della partecipazione politica delle donne, che sono presenti nei Consigli comunali in una percentuale superiore al 30% voluta dalla legge 215 del 2002 nella formazione delle liste per i Comuni superiori a 5mila abitanti".


Lo studio della Consigliera di Parità mette poi in luce una contraddizione a livello regionale, perché "un segnale degno di nota si riscontra nella composizione della Giunta regionale, nella quale quattro assessori sono donne in un esecutivo composto da otto esponenti, compreso il presidente", mentre "c'è una scarsa presenza femminile attualmente nel Consiglio regionale, nel quale siede una sola donna su 30 consiglieri". Questo dato - si legge ancora nella ricerca - "dimostra l'esigenza di adottare regole idonee a realizzare una democrazia effettivamente paritaria, così come impone la Costituzione Italiana". A sua volta, la Consigliera di Parità della Regione, Stumpo, aggiunge che "è matura l'adozione di una nostra proposta di legge regionale che prevede il rispetto della legge quadro 20 del 2016 nella quale è fissato il limite della rappresentanza di genere nella formazione delle liste per le elezioni regionali, in una percentuale non inferiore al 40% e non superiore al 60%".