Sono quasi tutte donne e lavorano come addette alle pulizie nei reparti dell’ospedale di Locri. Ma da diversi mesi non percepiscono lo stipendio. Per questo motivo hanno deciso di incrociare le braccia davanti all’ingresso della struttura di contrada Verga in segno di protesta per sensibilizzare le istituzioni a raccogliere le loro istanze sui ritardi nell’erogazione dei mensili. «Non ne possiamo più – tuonano le operatrici - Abbiamo passato le nostre festività natalizie senza percepire neanche un acconto, questo non è mai successo. Non viviamo di acconti e non viviamo di “vediamo”, abbiamo le nostre scadenze. Molte di noi sono monoreddito, anche i nostri curatori si mettano una mano sulla coscienza per sbloccare la situazione. E’ un nostro diritto avere i nostri arretrati. Non possiamo tirare così a lungo – concludono - lavoriamo e vogliamo i nostri soldi».

Il mandato di pagamento è stato emesso il 10 gennaio. L’azienda sanitaria provinciale reggina, assente all’ultimo vertice con la Prefettura, sta liquidando soltanto degli importi parziali che si aggirano intorno al 60% dell’intera somma fatturata. In relazione a tanto è stata inviata all’Asp una diffida con la quale gli amministratori giudiziari delle coop hanno chiesto il versamento della totalità delle somme dovute. Ma alla citata richiesta l’Asp non ha fornito alcun riscontro.

«Il fallimento della mediazione prefettizia – ha spiegato il dirigente della Uil-Fpl, Micheli Firmo – è dovuto al fatto che, come temevamo, non è giunta nessuna risposta positiva alle lavoratrici, che si limitavano a chiedere il pagamento delle mensilità arretrate che non ricevono da ottobre 2021, e di avere la garanzia che, da adesso in poi, avrebbero percepito, come è naturale che sia, mensilmente la retribuzione spettante. Desiderano inoltre sapere se siano stati effettuati all’Inps i versamenti previdenziali dovuti. Purtroppo si è dovuto constatare che nessuna di queste richieste è stata accolta». Se la situazione non muterà dall’8 febbraio l’astensione dal lavoro sarà a oltranza.