Serve un Piano per i lavori pubblici che accompagni enti, imprese e lavoratori verso la fase 2 dell’emergenza coronavirus. Di questo si dice convinto Marcello Anastasi, consigliere regionale del gruppo “Io resto in Calabria”, che invita Jole Santelli a imitare le altre Regioni «dove – aggiunge – è in corso una discussione che pone il comparto al centro della necessaria ripresa economica».

LEGGI ANCHESantelli: «Estrema prudenza su Fase 2, il pericolo è sempre lì fuori»

Del resto, il comparto delle opere pubbliche è vero che non ha subito stop ufficiali, ma ovunque è percepito un giustificato rallentamento che ha lasciato sulle strade anche situazioni di pericolo e opere pubbliche di fatto bloccate.
Nella provincia reggina, paradossale è la condizione di un ponte che, atteso da 11 anni, oggi è un cantiere mai aperto prigioniero dei rifiuti pericolosi. «Questa opera nel comune di Rizziconi – prosegue l’esponente del movimento di Callipo – non è mai partita e di recente abbiamo assistito a un rimpallo di responsabilità. Serve dunque un Piano regionale e un tavolo tecnico che fissi il calendario sia dei lavori che devono riprendere, sia di quelli mai partiti, aiutando in tal modo le imprese in ginocchio anche a realizzare dei piani di protezione per le maestranze che potrebbero riprendere le attività anche in orari flessibili».


Siccome verso la fase 2 per ora si sta pensando agli orti e ai lidi, ma non all’indotto dell’edilizia, Anastasi propone anche un aiuto tecnico al mondo delle imprese. «Questa emergenza ci ha insegnato che niente dovrà essere come prima – conclude il consigliere regionale – e serve che il Piano che dovrà essere varato provveda anche a sburocratizzare le attività in questa fase così emergenziale».