Un progetto di housing sociale, una convivenza autogestita e strutturata che ospita donne e uomini con disabilità mentale o con disagio psichico. Siamo a Settingiano, nel catanzarese. Qui la Comunità Progetto Sud ha dato vita a “Convivenza Carolea” , un luogo immerso negli ulivi in cui si sperimenta quanto non esiste in altri luoghi della Calabria.

Vivere in autonomia 

In due casette realizzate grazie ad un finanziamento di Enel Cuore vivono al momento alternandosi 16 persone che saggiano l’autonomia, il distacco da casa ma anche il riscatto. Ognuno ha una storia a sé, più o meno pesante. C’è chi si trova per la prima volta a gestire una stanza, a rifarsi il letto, ad apparecchiare. Chi, invece, viene inserito in un percorso formativo, chi invece inizia a lavorare.

 

Ma, soprattutto, si supplisce ad un grande vuoto. Perché in Calabria per chi ha una disabilità o un disagio spesso dopo la scuola non resta molto. C’è chi si chiude in casa, c’è chi trascorre le giornate camminando per ore. In “Convivenza Carolea” , progetto coordinato da Angela Muraca, ci si riscopre persone, vengono valorizzate le attitudini, si stringono amicizie, si avviano confronti.

 

L'esperienza di Settingiano


Una realtà all’avanguardia che prevede anche i pernottamenti nella struttura. Il tutto coordinato e supervisionato da personale esperto. E così in una giornata di vento e sole in queste due casette ecosostenibili ribattezzate dagli ospiti Carol e Lea veniamo accolti da un’atmosfera pervasa da positività e serenità.

 

Difficile anche capire a volte chi abbia un disagio. C’è chi si occupa del giardino, chi prepara il caffè, chi chiacchiera prendendo il sole. Non mancano i momenti bui, è tutto un work in progress, una continua modulazione e rimodulazione del lavoro nell’ottica del raggiungimento di risultati apprezzabili. Ma le difficoltà si superano, la professionalità, la pazienza e anche la rete che si è costituita lavorano a più braccia per limare, attenuare e sostenere. Una realtà sperimentale unica, tanto che sono in aumento le richieste da parte delle famiglie dei Centri di Salute Mentale per potervi accedere.