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Inaugurato a Decollatura un tronco di 5 chilometri della strada del Medio-Savuto, tristemente nota come la strada che non c’è. Proprio per questo motivo, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno ha dato appuntamento alla stampa, ai tecnici e agli amministratori locali con il preciso obiettivo di fare un punto sul futuro e sulle prospettive di completamento dell’importante opera pubblica.
La strada del Medio-Savuto diventa Statale
La riflessione si è tenuta presso il salone del liceo scientifico “Luigi Costanzo” del centro del Reventino, l’occasione è stata utilizzata da parte di Bruno per chiedere alla Regione Calabria precisi impegni rispetto al finanziamento complessivo dell’opera. Mario Oliverio, presente all’iniziativa, non si è sottratto alla chiamata del presidente della Provincia del capoluogo calabrese e non solo ha annunciato ulteriori 3 milioni e 500 mila euro per completare il lotto oggetto dell’inaugurazione ma ha annunciato che, proprio oggi, in maniera del tutto casuale – ha precisato – la conferenza Stato-Regioni in corso a Roma ha approvato la statalizzazione della strada del Medio-Savuto. Ciò significherà – ha proseguito il presidente – la possibilità di essere inseriti nella programmazione del Cipe riguardo i fondi destinati all’ammodernamento e realizzazione delle strade statali. Il presidente della Provincia di Catanzaro ha tenuto a precisare che la cerimonia di inaugurazione dei 5 chilometri di strada, compresi tra lo svincolo di Soveria Mannelli e Decollatura, sono più che altro un sopralluogo utile alla programmazione e alla pianificazione degli appalti futuri e delle relative risorse.
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La presenza del governatore Oliverio
La presenza di Mario Oliverio all’iniziativa rappresenta la richiesta di inserire quest’opera nelle infrastrutture strategiche della Regione Calabria. Il completamento dell’arteria non solo consentirà il collegamento rapido tra il capoluogo di Regione e la città di Cosenza ma contrasterà il fenomeno dello spopolamento di tanti piccoli centri della Presila catanzarese e della Valle del Savuto che in questo modo potranno avere una speranza di sviluppo. L’ingegnere Angotti, progettista dell’opera, nel suo intervento ha evidenziato che i cinque chilometri di strada realizzata non sono una cattedrale nel deserto ma si inseriscono in una serie di infrastrutture già realizzate sul percorso della strada del Medio-Savuto.
La storia travagliata della “strada che non c’è”
Un’opera che ha una storia travagliata e che va avanti a partire dal 1989 quando per la prima volta fu appaltata dalla Provincia di Catanzaro grazie ad un finanziamento da parte del Cipe di cento miliardi delle vecchie lire. Lavori subito sospesi perché il Cipe a distanza di un anno revocò il finanziamento. Il 1990 si fermò tutto. Nella storia di questa opera anche una drammatica vicenda giudiziaria che portò all’arresto dell’ex presidente della Provincia Leopoldo Chieffallo, poi assolto con la formula “il fatto non sussiste” e, in conseguenza di 33 giorni di carcere da innocente, fu anche risarcito dallo Stato. Proprio in conseguenza a questa inchiesta, la strada del Savuto venne battezzata come “la strada che non c’è”. 21 anni di sospensione lavori, 103 milioni già spesi e oltre 300 milioni che occorrono per completare l’opera sono numeri importanti ma che compensano il rapporto costi-benefici che potrebbe derivarne per la popolazione interessata e per le due maggiori città della Calabria. Da registrare la rapidità con la quale il presidente della Provincia di Catanzaro, prima ha rescisso il contratto con un’impresa inadempiente e poi a riappaltato i lavori che sono stati completati in poco più di un anno. Pa.Mo.