Giovedì 29 ottobre il Castello di Drapia ha ospitato una tavola rotonda dal titolo: “Viaggi esperienziali: territori, enogastronomia e cultura”, alla quale ha fatto seguito una degustazione di prodotti tipici, ed una mostra di artigianato locale. Se si vuole ampliare il mercato turistico di riferimento, coniugare al classico binomio mare monti la scoperta delle tipicità, della cultura, delle tradizioni è ormai un dovere per addetti ai lavori e amministratori.

 

Drapia e il suo castello

L’incontro moderato dalla giornalista Melissa Garrì è stato aperto dal sindaco di Drapia Alessandro Porcelli, che ha espresso viva soddisfazione per il ritrovato spazio espositivo del Castello Galluppi, ed ha sottolineato la necessità di mettere in rete queste eccellenze, di promuoverle. È toccato quindi al presidente del Gal Vitaliano Papillo rimarcare la strategicità della ritrovata funzione del castello, contenitore straordinario, a patto che si sia in grado di coinvolgere gli attori giusti. «Il problema del nostro territorio - ha dichiarato difatti – è la mancanza di interlocutori seri, capaci di fare promozione, di trasmettere all’estero una visione completa».

 

I bandi Gal

Spazio anche al resoconto dell’ottimo riscontro dei bandi Gal appena archiviati: fattorie didattiche, aziende agrarie, start up innovative non agricole: «Una partecipazione intensa ad un aiuto, il nostro, che concretamente mette il territorio nelle condizioni di essere vissuto in modo ragionato. Penso agli itinerari geografici, natura, mare e monti, da Pizzo a Nicotera e Parco delle Serre, e a quelli tematici (storia, arte e cultura, spiritualità, saperi ed enogastronomia). Un’azione – ha concluso – tanto più incisiva quanto più il Gal si costituisce come uno dei pochi enti sovracomunali che riesce a dialogare con tutti, e cerca di ovviare in parte alla endemica incapacità di fare rete che ha sempre caratterizzato purtroppo la Calabria».

 

Amavido, un successo italotedesco

L'intervento più atteso è stato quello di Dominik Calzone, presentato dal direttore del Gal Franco Barbalace. Calzone è il manager e fondatore di Amavido, tour operator berlinese la cui piattaforma online cura il turismo dei piccoli borghi, compresi quelli del Vibonese, presentato al mercato tedesco grazie a video esperienziali che puntano a cucire viaggi su misura, sartoriali, personalizzati sulla base non dei luoghi ma delle esperienze che si vogliono vivere. Lezioni di cucina, artigianato, scoperta di ambienti sconosciuti. «Il nuovo turismo va alla ricerca di uno stile di vita autentico, simile a quello che si viveva nei piccoli paesi prima dello spopolamento – ha dichiarato Calzone -. In questo ambito la Calabria, ricca di insediamenti disabitati, ha enormi potenzialità, centinaia di strutture in disuso che possono essere riconvertite in chiave ricettiva, e diventare teatro di turismo esperienziale».

 

Ieri le capitali, oggi le esperienze

«Oggi il tedesco, il nord europeo chiede questo – ha concluso Calzone -. E sono certo che dopo la scoperta dell'Italia delle grandi città arriverà il momento della scoperta intima, della ricerca delle piccole cose, delle specialità, delle tipicità. La nostra piattaforma, nata per scommessa, oggi impiega 20 persone. Il cliente dice che tipo di esperienza vuole vivere e noi troviamo il luogo più adatto, “matchando” tra loro tutte le informazioni registrate. Amavido coniuga il sistema reale dei valori e delle esperienze con l’approccio della ricerca on line, mettendola in contatto con la creatività, i valori e le unicità dei borghi».

 

Un nuovo museo immersivo

Dopo i saluti finali del presidente della Pro loco Antonio Furchì, spazio alla cultura, con la consegna del premio intitolato alla compianta maestra Sarina Rombolà a tre studenti del luogo, nel ricordo di una figura nodale nella formazione drapiese fatto dal marito e dal figlio, a voler rimarcare che anche cultura e giovani sono parte del cambiamento. In chiusura di serata, il direttore dell’istituendo Museo del Castello, l'architetto Emilio Minasi, ha anticipato qualche novità: «Oggi la ricerca delle immagini è fondamentale e lo abbiamo appena constatato. La loro centralità dovrà essere prioritaria anche nell’allestimento museale. I documenti, i materiali, i reperti devono parlarci. E per farglielo fare, ricorreremo alle nuove tecnologie. Rilanceremo un messaggio preciso, puntuale, che non deluda: faremo in modo che la struttura sia viva prima per i cittadini, poi per gli altri. Daremo vita ad un museo che racconti il passato con i linguaggi del futuro». Prossimo appuntamento, il 30 novembre, per la giornata dei Musei, che tornerà ad aprire le sale del Castello.