Giorgio Delle Tasse, presidente del consorzio turistico Scaleamare e titolare di uno stabilimento balneare, va dritto al punto quando lo intervistiamo: «Non riusciamo a trovare personale nonostante gli annunci sui social, sembra che la gente non abbia più voglia di lavorare». A stagione turistica praticamente già cominciata, il suo lido, che sorge in riva alla città di Torre Talao, è ancora in fase di montaggio. «Ricerco quattro o cinque figure, ma non ne trovo», dice ancora Giorgio. Le sue difficoltà sono anche quelle dei suoi colleghi, con i quali si confronta tutti i giorni: «È un problema di tutti, ma da come dicono in tv la difficoltà di reperire personale riguarda anche altri settori, non soltanto quello balneare».

Colpa del reddito di cittadinanza?

Tra i motivi principali per i quali non si troverebbero collaboratori, il presidente di "Scaleamare" mette al primo posto il famigerato reddito di cittadinanza, croce e delizia degli italiani. «Da un certo punto di vista hanno anche ragione - chiosa Delle Tasse -. Vengono qui a chiedere "quanto mi dai di stipendio?" e noi proponiamo stipendi regolari, come da disposizioni sindacali, stipendi che si aggirano intorno ai 1.300/1.400 euro al mese. E allora dicono che preferiscono non lavorare, tanto prendono 700/800 euro per non fare nulla».

Possibile che sia sempre e solo colpa del reddito di cittadinanza? «Non so se dipenda solo da questo - risponde -, di sicuro c'è qualcosa che non va». Non vanno tante cose, a dire il vero, tanti giovani lamentano ad esempio trattamenti da schiavitù ed eccessive ore di lavoro sotto il sole cocente. «Sicuramente ci sarà qualcuno che lo fa, ma noi qui per esempio ci atteniamo alle ore di lavoro indicate in busta paga e garantiamo tutti i diritti, eppure non riusciamo lo stesso a trovare lavoratori».

La ricerca affidata ai social

E così, dopo aver cercato invano dei collaboratori in lungo e largo, Delle Tasse ha riposto le sue speranze nei social, ma anche qui gli è andata male. Ha scritto un post sul suo profilo personale per trovare bagnini, collaboratori tutto fare e ragazze e ragazzi per il bar, ma a parte un paio di messaggi, che tra l'altro non hanno avuto alcun seguito, nessuno ha risposto al suo appello.

«Non so davvero come farò questa estate ad andare avanti, a gestire la mia attività», è il commento dell'imprenditore. Intanto l'estate è alle porte e le previsioni parlano di un vero e proprio "assalto" di turisti alla Calabria, che dovrebbe cancellare, almeno in parte, i danno economici degli ultimi due anni.