Gli organizzatori parlano di protesta imponente. In realtà all’iniziativa organizzata dal Comitato No Metro in Piazza 11 Settembre si contano circa 150 persone, con l’assenza pesante di almeno uno dei parlamentari Cinquestelle ai quali i manifestanti si sono rivolti nei giorni scorsi per sensibilizzare il neo ministro grillino alle infrastrutture Danilo Toninelli, ad intervenire per bloccare il progetto.

Infrastruttura appaltata, lavori imminenti

Ma la metrotramvia dell’area urbana Cosenza-Rende-Unical è ormai partita da tempo, dal maggio del 2013, quando la pubblicazione del bando ha dato il via alle procedure di appalto. Imminente l’apertura dei primi cantieri. L’opera ha messo d’accordo i partiti di centrodestra e centrosinistra. Non i cittadini. Il loro dissenso è rappresentato da Rifondazione Comunista e da alcuni comitati spontanei i cui rappresentanti ritengono uno spreco spendere 160 milioni di euro per una infrastruttura inutile, addirittura dannosa, inadeguata sul piano dei tempi di percorrenza ed insostenibile a livello economico e per questo destinata a fallire sotto il peso dei costi di esercizio.

La presunta piroetta del sindaco

I manifestanti rimproverano al sindaco di aver cambiato idea dopo la rielezione del 2016. Mario Occhiuto in campagna elettorale ha strenuamente osteggiato la realizzazione della metro, inserita invece nel programma del suo competitor Carlo Guccione. Al momento dell’insediamento però, le procedure di appalto da parte della Regione erano ormai perfezionate e tornare indietro avrebbe generato un contenzioso di proporzioni gigantesche con la ditta incaricata. Il sindaco ha allora imposto una radicale modifica del progetto, trasformandolo in un parco del benessere. «Se il comune di Cosenza avesse avuto la responsabilità di realizzare l’infrastruttura – dice – avremmo scelto delle soluzioni diverse. Ma abbiamo adottato la migliore soluzione possibile».