«Era già tutto scritto, ma c’è chi ancora si prende gioco della dignità e dell’intelligenza della gente del Sud e si siede ai tavoli proponendo, arrogantemente, ancora il gioco delle tre carte». È l'incipit di una lettera intrisa di rabbia, scritta da Fabrizia Arcuri, giornalista e responsabile della comunicazione di Italia del Meridione, il movimento fondato da Orlandino Greco, subito dopo l'annuncio che in Calabria i treni ad alta velocità resteranno un miraggio. Il monito della cronista belvederese arriva a poche ore dall'amaro sfogo del governatore Roberto Occhiuto, avvenuto nel corso di un collegamento via Skype all'evento Sud e Futuri, organizzato a Roma dalla Fondazione Magna Grecia in partnership con il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, ViaCondotti21-LaCapitale e LaC Network.

La lettera di Arcuri

«Salvini, probabilmente, ha solo confermato in maniera chiara ciò che Rfi sino a ieri ha negato - ha continuato Fabrizia Arcuri, vicina al movimento Idm da almeno un decennio -. Lasciando credere e portando avanti il nulla, dove gli stessi sindaci e le comunità coinvolte hanno intrapreso iniziative, pro o contro, su ciò che era più che evidente. A nulla solo valsi gli interventi di chi aveva avanzato dubbi sia sulla validità delle proposte fatte sia su un più che fantomatico progetto che non avrebbe certo risolto la questione Alta Velocità. Anzi, nuovamente si sono avanzate proposte che sapevano di “contentini” del momento e con tempi di consegna così lunghi che sicuramente riusciremmo a vedere realizzato prima il Ponte sullo Stretto (Sì!) che veder serviti i nostri territori dall’Av».

Il divario infrastrutturale

«Il problema - precisa la Arcuri - è e rimane l’incapacità di gestire i processi dall’alto e soprattutto di avere una visione univoca e una comunione d’intenti che va oltre il becero campanilismo o il colore del partito di turno che en passant si ricorda che esiste il Sud. È il momento di un’alzata di scudi che coinvolga tutti i territori e le regioni del Meridione e che abbia un unico scopo: abbattere i divari. Quello infrastrutturale è il più importante, perché da questo dipendono crescita e sviluppo».

Arcuri: «È tempo di reagire»

«Più volte, sia come giornalista, sia come rappresentante di Italia del Meridione - dichiara ancora -, ho avanzato dubbi su ciò che Rfistava portando avanti. Più volte siamo scesi in piazza e ci siamo fatti portavoce della totale mancanza di chiarezza sia del Ministero sia di Rfiin merito alla questione Alta Velocità. Diverse azioni sono già state intraprese, anche coinvolgendo altre realtà e ascoltando la voce di diverse associazioni e dei territori, ora è il momento di pretendere di essere realmente parte attiva delle scelte e di quei processi che si vogliono portare avanti sulle nostre realtà. È il momento di avanzare le nostre proposte perché attinenti alle reali esigenze dei nostri territori. È il momento di essere parte integrante dei processi attraverso una co-programmazione e co-progettazione e non continuare ad essere spettatori inermi di ciò che ci viene calato dall’alto. È il momento di sedersi a quei tavoli dove si decide il futuro della Calabria e di tutto il sud, perché noi siamo il sud».

Il Sud come scommessa

«Il Meridione - si legge nella missiva - non è quell’indicazione geografica, dove intervenire a secondo di business plan di aziende, per lo più nordiste, che non hanno interesse alcuno se non continuare a mantenere lo status quo. Il Meridione è il nostro destino ma è anche quello di questo Paese che deve guardare a quell’Unione mancata e che, oggi più che mai - conclude la giornalista -, è l’unica grande scommessa su cui può e deve puntare».