«Il Mezzogiorno ha due problemi originari: accanto ad uno strabismo della classe dirigente locale, lo strabismo della classe dirigente centrale che ha prodotto un consistente allargamento della forbice di investimenti in infrastrutture tra il nord e il sud».

 

Così il viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, ospite questo pomeriggio all'università Magna Grecia di Catanzaro ha tratteggiato le criticità che affliggono il sud Italia: in termini di disparità di investimenti ma puntando al contempo il dito contro una classe dirigente inadempiente e spesso inadeguata.


Allo stesso tempo, a parere del viceministro, esiste una difficoltà da parte del governo di inquadrare correttamente i deficit meridionali. «L'istituzione della Zes nel porto di Gioia Tauro deve seguire una logica non regionalistica, come anche la chiusura dell'aeroporto di Crotone non può essere solo un problema calabrese. L'aumento del turismo sulla costa ionica produce Pil per il sistema paese non solo a vantaggio della Calabria» ha affermato ancora Nencini.

 

In Italia il 75% delle microinfrastrutture si trovano al Nord e solo il 25% nel Mezzogiorno d'Italia. Il viceministro ai Trasporti Nencini ha chiarito che si sta cercando di fornire opportune risposte a queste gravi carenze di mobilità: «È allo studio un progetto di fattibilità per la realizzazione dell'alta velocità ferroviaria tra Napoli e Palermo che toccherebbe anche la Calabria. Inoltre, l'Anas ha previsto 1 miliardo e 200 milioni di investimenti per la manutenzione dell'autostrada A2» ha chiarito ancora. 440 milioni di risorse sono già stanziati per l'adeguamento della statale 106 Ionica tra Crotone e Sibari ed è prevista la realizzazione di un collegamento ferroviario interno tra la costa Ionica e la Tirrenica di un miliardo e 300 milioni che prevede peraltro il rafforzamento del tratto ferroviario Ionico. «Ma dovete sporcarvi le mani - ha redarguito il pubblico Nencini - L'Italia non può pensare di salvarsi abbandonando il sud».

 

Luana Costa