"Dobbiamo cercare di razionalizzare i percorsi, la Calabria e' una terra di accoglienza e non dobbiamo fare prevalere l'aspetto affaristico. Bisogna fare dei percorsi che siano validi su tutto il territorio. Abbiamo lavorato con l'Anci e la Regione, un lavoro sinergico che e' il migliore che si possa fare". Lo ha detto il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, prima di iniziare i lavori per la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra Anci, Regione e Ministero dell'Interno per l'adesione ai progetti dello Sprar. Alla manifestazione partecipa anche il ministro dell'Interno Marco Minniti.

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Il prefetto ha reso noto che sono 194 i Comuni che hanno aderito al sistema Sprar, quasi la meta' dei comuni calabresi, sostenendo che si tratta di "un bel risultato che portera' anche benefici sul territorio". Rispetto alle proteste dei migranti per il riconoscimento dello status di rifugiati, il prefetto Latella ha spiegato: "Il problema non e' nel riconoscimento dello status di rifugiato, ma nel contenzioso che ne scaturisce spesso e che allunga i tempi". 

"Siamo davanti a un fenomeno di dimensione biblica. L'iniziativa assunta dal Governo e dal ministro Minniti e' lungimirante perche' coniuga sicurezza e integrazione, tentando di dare una risposta al fenomeno speculare che l'esodo determina, quello della paura. Il largo apprezzamento che suscita questa iniziativa significa che si e' sulla strada giusta".

 

“Calabria terra di frontiera”

Oliverio ha sottolineato le caratteristiche della Calabria, "terra di frontiera essendo terra di approdo ma anche di accoglienza: l'avere 190 Comuni che hanno fatto richiesta di aderire allo Sprar e' un fatto significativo di questo tratto dell'accoglienza che e' nel Dna della Calabria". Quindi, il governatore ha sottolineato la bonta' del progetto: "La risposta dello Sprar e' la risposta piu' civile e coerente all'esigenza di fare sintesi tra sicurezza e governo delle presenze. Non e' un'imposizione romana, perche' i Comuni scelgono autonomamente, segno che sono in sintonia con le loro comunita'".

 

“I comuni non possono essere lasciati soli”

Secondo Oliverio, "oggi e' una bella giornata perche' dal Sud del Paese e dal Sud dell'Europa si manda il segnale forte per cui questo fenomeno si puo' governare coniugando sicurezza e governo del territorio. Dobbiamo poi tendere a superare i Cas perche' rappresentano un imbarbarimento: l'ho sperimento al campo di San Ferdinando nel quale ho verificato le condizioni inaccettabili di vivibilita', al punto che la regione ha investito risorse per una nuova tendopoli. La Regione e' in prima linea perche' i Comuni non possono essere lasciati da solo e punta alla cooperazione tra istituzioni - ha concluso - sulla linea indicata da questa iniziativa, affinche' anche l'Europa possa assumere una nuova consapevolezza". 

 

Minniti: “Puntiamo a cancellare la parola emergenza”

Quindi l’atteso intervento del ministro Minniti. "Il nostro obiettivo e' separare definitivamente due parole che ancora vengono associate, basta assistere ai titoli dei telegiornali: emergenza e immigrazione, dobbiamo cancellare la parola emergenza che e' il modo peggiore per affrontare il tema".

 

Il ministro ha sottolineato che la visione del Governo "e' esattamente l'opposto dell'emergenza. Questo e' anche il mondo in cui possiamo affrontare il tema della paura: uno Stato democratico - ha aggiunto - deve avere un atteggiamento di ascolto, una democrazia sta vicino a chi ha paura. E' questa la differenza tra una democrazia e i populisti: la democrazia sta accanto a chi ha paura, chi coltiva la malapianta del populismo parla a chi ha paura perche' vuole tenerlo incatenato alla paura".

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 Ha, quindi, ribadito che "la democrazia accompagna sempre le persone e le accompagna sempre verso la verita', verso il riconoscimento dell'uno verso l'altro: se uno vive solo in se stesso e' un fatto drammatico perche' - ha concluso Minniti - significa che qualcosa si e' rotto. Ma sappiamo che chi e' qui e' il cuore pulsante della democrazia". (AGI)