«Nel nuovo Piano Strutturale appena approvato dal comune di Cosenza, la metrotranvia è prevista. Ritengo quindi che vi sia la volontà del sindaco Occhiuto di realizzare l’opera». E’ la prima notizia emersa dalla conferenza stampa convocata da Carlo Guccione sulla questione relativa alla realizzazione dell’infrastruttura.

 

Il consigliere regionale parte subito in quarta e, senza fronzoli, ricorda anche che i tentennamenti hanno già causato un enorme danno economico alla Calabria. «Perché – ribadisce – nella passata esperienza amministrativa regionale di centrodestra, 160 milioni sono andati già perduti: erano previsti nella programmazione 2007-2013 e non sono stati spesi. Adesso Oliverio ha riallocato la medesima somma sul nuovo Por 2014-2020, ma se quei fondi non fossero rimasti inutilizzati, oggi avremo a disposizione 160 milioni di euro in più da destinare ad altri importanti interventi pubblici. Pensate per un attimo all’impatto che questo investimento avrebbe su Cosenza e sull’area urbana. Se poi lavorassimo immediatamente anche sul comune unico, Cosenza diventerebbe un polo di estrema importanza per l’intera Calabria. Se poi anche la città unica della sibaritide dovesse concretizzarsi, avremmo un’area metropolitana nel Mezzogiorno che sconvolgerebbe gli attuali assetti politici. Se le cose invece dovessero rimanere nelle condizioni attuali, avremo sempre meno peso rispetto all’area vasta di Reggio Calabria ma anche di altri centri urbani, come Lamezia Terme. La realizzazione della metrotramvia dunque, può spostare gli interessi strategici dello sviluppo. Non vorrei che vi sia in atto – dice Guccione – un tentativo di evitare la creazione di questo grande polo urbano per finalità diverse da quelle degli interessi dei cittadini. Questa è la vera questione».

 

Il consigliere regionale inoltre sottolinea come di questa opera si sia cominciato a parlare « nel 1985 e da allora ne hanno discusso tutti: esponenti di destra, di centro e di sinistra, arrivando alla concorde conclusione che l’infrastruttura fosse utile alla città. Nel 2014 è stato l’esecutivo uscente di centrodestra a completare le procedure per l’appalto e in quella fase nessuno si è sognato di dire che mancasse una firma. D’altra parte non ho difficoltà nell’ammettere che le migliorie richieste dal comune di Cosenza siano un fatto positivo. Se poi il problema è quello delle garanzie sugli impegni assunti dalla Regione nei confronti di Palazzo dei Bruzi, anche l’opposizione vigilerà affinché gli accordi vengano rispettati».

 

L’alternativa potrebbe essere quella della rescissione del contratto con la Cmc di Ravenna, ditta appaltatrice, con il pagamento di una penale di svariati milioni di euro. Guccione poi, sollecitato dai cronisti, parla anche delle Primarie di domenica, con una vena polemica: «A tre giorni dal voto i cittadini di Cosenza ancora non sanno dove saranno allestiti i seggi. Ho la sensazione che qualcuno voglia far passare queste Primarie in clandestinità, forse perché teme una sonora sconfitta».

 

Salvatore Bruno