I lavoratori metalmeccanici continuano con la mobilitazione, scendendo in piazza a Reggio Calabria giorno 28 marzo davanti alla sede del Consiglio regionale, per ribadire che serve la riapertura della trattativa per rivendicare un contratto giusto e dignitoso.

«L’assenza di un confronto con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del Ccnl ha portato ad una serie di mobilitazioni e scioperi la cui gravità e responsabilità sono esclusivamente in carico alla nostra controparte» si legge in una nota congiunta dei segretari Umberto Calabrone (Fiom Cgil), Ciro Bacci (Fim Cisl) e Antonio Laurendi (Uilm Uil).

«Non si tratta – scrivono – di una rottura dovuta a una distanza su uno o più punti di merito della trattativa contenuti nella piattaforma, piuttosto dal fatto che Federmeccanica e Assistal mettono in discussione l'impianto contrattuale e salariale sancito con il Ccnl del 2021 proponendo una contro-piattaforma che non mette al centro gli interessi del settore e dei lavoratori. A partire dal salario la proposta di Federmeccanica e Assistal, che respinge la nostra richiesta di aumento di 280,00 Euro al liv. C3, non prevede nessun aumento certo del salario mettendo in discussione la clausola di salvaguardia. Le parti datoriali non hanno dato nessuna risposta positiva sulle ulteriori richieste di sperimentazione della riduzione dell'orario, del contrasto alla precarietà, del miglioramento delle norme su salute e sicurezza, sui cambi di appalto».

«Crediamo che la ripresa della trattativa che dovrà portare a un risultato positivo – concludono – passa attraverso la massima riuscita delle iniziative di sciopero e per questo chiediamo a tutti i lavoratori metalmeccanici di scioperare giorno 28 marzo alle ore 10.00 e di scendere in piazza perché solo attraverso l’unione arriveremo al rinnovo del Contratto nazionale».