«Sono convinto che quest’anno l’annata del Gaglioppo sarà da ricordare, eccelsa, superlativa, da iscrivere negli annali della vitivinicoltura cirotana. Produrremo vini rosati e rossi di straordinaria qualità, proprio a base del vitigno autoctono che ha tracciato la nostra storia per millenni». Lo afferma Massimiliano Capoano, vitivinicoltore di Cirò Marina che aggiunge: «Ho avuto la netta percezione, nel corso di questa vendemmia che ci sta regalando sensazioni uniche, di poter disporre di una materia prima di assoluto pregio, davvero da record. Il Gaglioppo è il vitigno principe dell’area Dop del Cirò, è il nostro dna vitivinicolo, è la nostra identità vitivinicola e culturale. Il 2024 potremo ricordarlo ai nostri figli e nipoti come eccellenza assoluta, assimilabile alle migliori in un arco temporale assai ampio. Tant’è che ho deciso – prosegue Capoano che guida le cantine Baroni Capoano – di dedicare molto più Gaglioppo alla produzione di vini rossi importanti, quali il nostro Don Raffaele, Cirò Dop superiore riserva. Con le uve che la nostra terra ci ha donato in questa stagione possiamo infatti puntare su vini molto strutturati e da invecchiamento».

La vendemmia del Gaglioppo così come di altri vitigni autoctoni è stata anticipata di almeno un paio di settimane in tutta l’area del Cirò. Il Gaglioppo è congeniale per rosati profumati e deliziosi al palato, ma anche per rossi corposi e strutturati: c’è chi predilige lavorarlo in purezza, purché si raggiunga la maturazione ottimale in vigna, e c’è chi preferisce aggiungere una percentuale non eccessiva di altri autoctoni o internazionali, sempre nel rispetto del disciplinare della denominazione di origine protetta. Quest’anno, come conferma anche Massimiliano Capoano, i vitivinicoltori del Cirò Dop avranno l’opportunità di puntare sul meglio della tradizione e sulla valorizzazione a livello globale di un territorio dalle radici identitarie molto profonde. 

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