VIDEO | E’ questo l’appello lanciato da un imprenditore agricolo di Simeri Crichi. Diversi capi di bestiame sbranati nel cuore della notte
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«La paura più grande è che i lupi diventino i nuovi cinghiali». E’ preoccupato Federico Pettinato, titolare di un’azienda agricola di Simeri Crichi, a pochi minuti di distanza da Catanzaro. Sono ben quindici gli ovini che ha perso durante gli attacchi notturni di lupi. Incursioni notturne, feroci, pecore prese alla gola, ridotte a fantocci, lasciate senza via di scampo.
Pettinato, che è anche dirigente Coldiretti, non ha alcuna intenzione di lasciare correre. Tramite foto trappole e dall’analisi delle modalità di agguato ha certezza che si tratti di lupi, probabilmente arrivati dalla Sila e chiede interventi immediati e mirati. I danni, ci spiega Pietro Bozzo, direttore della Federazione Coldiretti di Catanzaro, Crotone e Vibo, non si hanno solo nella perdita dell’animale stesso. Gli ovini impauriti non vogliono andare al pascolo, smettono di produrre latte, con un calo di produzione anche del trenta per cento. «I lupi non erano mai arrivati fino a qui», ci spiega Pettinato la cui famiglia opera sul quel terreno dagli anni Settanta. Il tutto in una zona già devastata dai cinghiali e Coldiretti teme che l'immissione dei lupi nella zona «sia avvenuta per contrastare e creare un antagonista alla presenza di cinghiali che come ormai noto scorrazzano dappertutto. Sarebbe questa, se confermata, una scelta sconsiderata e improvvida, una sorta di "piano lupi" clandestino, che non contribuisce per niente a creare una situazione di equilibrio».