VIDEO E INTERVISTA | All'evento organizzato a Reggio Calabria dall'Associazione nazionale costruttori edili è intervenuto il sottosegretario al Ministero per i rapporti con il parlamento, Vincenzo Sant'Angelo che ha dichiarato: «Massima attenzione sulla Calabria ma deve fare rete con le altre regioni del Mezzogiorno»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
«Mettiamo la Calabria insieme a tutto il Sud. Mettiamola insieme alla Sicilia, insieme alla Puglia, alla Basilicata e creiamo un reale sistema di infrastrutture che possa metterla in collegamento, da questo punto di vista il Governo ce la sta mettendo tutta» . Così il sottosegretario al Ministero per i rapporti con il parlamento, Vicenzo Santangelo, intervenuto questo pomeriggio a Reggio Calabria per il “Rapporto Sud” redatto dall’associazione nazionale costruttori edili.
Un Meridione non collegato con se stesso infatti, non può crescere né attirare investimenti imprenditoriali. L’Ance, presieduta da Gabriele Buia, fa quindi il punto e ancora una volta i dati non sono confortanti. Nello scorso anno infatti il Pil del Mezzogiorno è ancora inferiore del 10 percento rispetto al 2007, meno della metà del recupero registrato al centro nord. Ancora peggio se si pensa alle infrastrutture che vedono al Nord una crescita tre volte superiore a quella del Sud .
Tre miliardi di investimenti in meno al Sud, fondi europei spesi lentamente, una macchina amministrativa tra le meno efficienti di Europa, crollo demografico e fuga dei giovani. È questo il quadro fotografato dall’Ance. Un quadro allarmante che vede occupazione e spesa pubblica in calo ma soprattutto infrastrutture bloccate. Così come evidenziato dai vertici dell’Ance non sono però le risorse a mancare. 83 sono infatti i miliari destinati alle opere pubbliche per il Mezzogiorno.
Le risorse però non si trasformano in cantieri: tra il 2008 e il 2017 i Comuni hanno visto la spesa in conto capitale ridursi del 38% a fronte di una spesa corrente in aumento del 3,5%. Stesso andamento per la spesa dei fondi strutturali europei della programmazione del 2014-2020. Secondo le analisi dell’Ance infatti, tra i fondi Ue e fondo “Sviluppo e coesione” , le risorse destinate a interventi alle costruzioni si aggirano intorno ai 44 miliardi di euro. La spesa però è ancora a rilento: a fine giugno 2018, dopo 4 anni e mezzo, l’Italia ha speso solo circa 4,8 miliardi del totale dei fondi strutturali (52 miliardi), pari al 9,3%.