Arrivano i primi effetti dell'embargo europeo al greggio proveniente dalla Russia. Ad incidere sarebbe anche l'alleggerimento del lockdown in Cina
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Primi effetti dell'embargo al petrolio russo. Dopo che l'Ue ha trovato l'accordo per bloccare le forniture del greggio proveniente dalla Russia - al momento solo quelle via mare, mentre continueranno quelle tramite l'oleodotto -, si registrano già i primi rialzi nel prezzo del carburante. A segnalarlo è Staffetta Quotidiana, il quotidiano delle fonti di energia, che parla di forti aumenti dei prezzi alla pompa e mercati «scatenati». Ad incidere sarebbe anche l'alleggerimento del lockdown in Cina.
Questa mattina il petrolio Brent è trattato a 123,32 dollari al barile, in rialzo dell'1,36%, riaggiornando i livelli massimi toccati negli ultimi 2 mesi. Eni ha aumentato di tre centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina e di due cent/litro quelli del gasolio. Listini in crescita anche per IP con un rialzo di un cent/litro su benzina e gasolio.
Le medie dell'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta vedono la benzina self service a 1,900 euro/litro (invariato, compagnie 1,905, pompe bianche 1,890), diesel a 1,820 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 1,827, pompe bianche 1,806). Il Gpl servito è a 0,831 euro/litro (-1, compagnie 0,839, pompe bianche 0,822), metano servito a 1,849 euro/kg (invariato, compagnie 1,919, pompe bianche 1,794), Gnl 2,084 euro/kg (invariato, compagnie 2,085 euro/kg, pompe bianche 2,083 euro/kg).