Con trenta slot machine ogni diecimila abitanti la Calabria non è di certo immune al fenomeno del gioco d’azzardo e della ludopatia. Se ne è parlato a Lamezia Terme durante un convengo promosso dall’associazione Risveglio Ideale di Angela Napoli. Titolo dell’incontro “Il business che non conosce crisi”. Un nome azzeccato visto che tra versante legale ed illegale il ‘gioco’ rimpinza le tasche dello Stato ma anche quello delle organizzazioni criminali senza che ad ora sia stato trovato un adeguato mezzo per arginarlo.

  


«Lo Stato dovrebbe prendere consapevolezza ed intervenire senza se e senza ma. Non si può più attendere un provvedimento di natura generale che ponga almeno un limite a questa grande piaga del terzo millennio, l’eroina di questo secolo» ha affermato Arturo Bova, ospite nella sua qualità di presidente della commissione anti ‘ndrangheta,  che ha ricordato anche come dagli atti di indagine di numerose operazioni di polizia sia emerso come gli affari del gioco d’azzardo siano stati spesso per la ‘ndrangheta una lavatrice, un modo per riciclare il denaro sporco.

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Preoccupata Angela Napoli che ha ricordato come le slot siano facilmente trovabili anche vicino le scuole e ad altri presidi che andrebbero, al contrario, tutelati. Perché non sono solo le tasche a rimetterci, intere famiglie sul lastrico ma anche la salute. Dai tracolli psicologici allo sviluppo di vere e proprie forme di dipendenza che necessitano di cure ad hoc.


Al convegno hanno preso parte, oltre ai citati, la dirigente psicologa del Sert di Soverato Mariarita Notaro e la vicepresidente Nazionale e Coordinatrice Regione Calabria di “Avviso Pubblico” Mariantonietta Sacco. A moderare la giornalista della Gazzetta del Sud Ketty Riolo.

Tiziana Bagnato