«Lo stato di agitazione verrà proclamato nelle prossime ore». L’annuncio, in diretta, lo dà Roberto Sacco, dirigente nazionale e regionale dell’Usb. Parliamo della grande vertenza degli lsu-lpu calabresi, oggi al centro della puntata di Dentro la notizia, il programma di LaC Tv condotto da Pier Paolo Cambareri (rivedi la puntata su LaC Play).

Una vertenza lunga 20 anni, quasi 4mila i lavoratori coinvolti. «Una situazione drammatica», dice il sindacalista. Che pochi giorni fa è scaturita in una nuova manifestazione davanti alla Cittadella a Catanzaro: «Abbiamo dato tempo alla Regione. Giovedì siamo scesi in piazza, abbiamo chiesto un confronto, abbiamo atteso la convocazione ma ciò non è avvenuto». Di qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione.

«Sono lavoratori che hanno mandato avanti la macchina amministrativa dei Comuni calabresi – evidenzia Sacco –. Alcuni di loro stanno andando in pensione con importi veramente miseri». La battaglia riguarda i contributi – «15-20 anni di contributi non versati» spiega il dirigente dell’Usb – e il monte ore di lavoro, non 36 come previsto dal contratto nazionale ma 23-24. «Parliamo di stipendi che a stento arrivano a mille euro», afferma.

Su questo doppio binario viaggia la vertenza. «L’incontro che avevamo chiesto alla Regione era per affrontare i nodi economici, anche se sappiamo che la linea di finanziamento per le 36 ore c’è. Sappiamo che i Comuni hanno in pancia queste risorse regionale ma spesso, per le difficoltà che gli enti locali affrontano, vengono stornate su altro». Sulla questione contributiva serve invece spostarsi sul piano nazionale. «Vogliamo chiedere a Occhiuto di fare questa battaglia insieme, di farsi portavoce con il Governo nazionale», fa sapere Sacco.

Il rappresentante dell’Usb parla anche del rapporto con gli altri sindacati: «Abbiano iniziato questa vertenza 20 anni fa. Cgil, Cisl e Uil hanno fatto proprie le nostre rivendicazioni. Però questi atti devono essere concreti: noi stiamo proclamando lo stato di agitazione, lo facciano anche loro».

Dal caso degli lsu-lpu si passa poi alla grande questione delle infrastrutture in Calabria. Partendo dal sondaggio lanciato dal nostro network, che “premia” come priorità la realizzazione dei nuovi ospedali. Basterà a risolvere i problemi della Sanità? Sacco non ha dubbi: «No. Gli ospedali vanno costruiti, alcuni vanno rimodernati. Però se rimangono gusci vuoti, se non c’è un aumento molto forte del personale sanitario, non servono a niente».

Tra i lavori necessari il sindacalista annovera anche quelli che riguardano la 106 e la viabilità ferroviaria. E il Ponte sullo Stretto? «Non solo non è necessario, i tecnici dei comitati dicono che il progetto non sta in piedi. Serve solo a drenare soldi sul progetto».