Nessun ripensamento. Partiranno oggi da Roma le 129 lettere di licenziamento inviate ai dipendenti della Call&Call di Locri. A nulla sono valse le proteste dei lavoratori che anche stamane hanno manifestato tutto il loro dissenso davanti alla sede del call center di via Oliverio. Sconcerto e rabbia tra gli operatori che fino all’ultimo hanno sperato nel miracolo. L’ufficialità dei licenziamenti è stata comunicata nel primo pomeriggio di ieri dal sindaco Giovanni Calabrese in piazza Fortugno.

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«Noi non ci arrenderemo e continueremo a lottare» hanno affermato alcuni degli operatori che da giorni presidiano h24 il piazzale del palazzo di giustizia. Una mano tesa ai lavoratori è arrivata anche dal mondo politico e sindacale, nel corso di una partecipata assemblea al PalaCultura. «Un’azienda che non è disposta ad accettare nessuna proposta – ha tuonato il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Sebi Romeo – non può continuare ad operare a Locri. Saremo noi che la cacceremo». Dai sindacati un invito ai lavoratori a non accettare le missive di benservito. «La procedura è illegittima» ha affermato Daniele Carchidi della Cgil Calabria. La battaglia legale a colpi di vertenze è appena iniziata. I.b.