Bruxelles rimanda indietro due domande e chiede spiegazioni alla Cittadella che ha sei mesi per rispondere. La decisione notificata anche al Governo italiano. A rischio l’intero Programma operativo regionale (ASCOLTA L'AUDIO)
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Una grave irregolarità, due domande di pagamento rimandate al mittente con una serie di richieste di spiegazioni e un intero programma di finanziamento da centinaia di milioni di euro che rischia di bloccarsi. La Commissione Europea ha deciso di interrompere temporaneamente i pagamenti a favore della Regione Calabria a causa di una serie di irregolarità riscontrate nel sistema di gestione e controllo della spesa pubblica.
La notizia, che riusciamo a darvi in esclusiva, è stata confermata dalla Commissione Europea, che ha risposto ad una nostra richiesta di chiarimenti confermando in maniera netta l’interruzione di pagamenti che Bruxelles ha comunicato alla Regione Calabria. Le irregolarità che hanno bloccato le due domande di pagamenti riguardano il Fondo Sociale Europeo, il programma che sostiene la formazione, il lavoro e il sostegno alle politiche scolastiche.
“Carenze nel sistema di gestione e controllo”, Bruxelles gela Catanzaro
Il sistema della spesa pubblica dei fondi europei funziona a rendicontazione. Dopo la pubblicazione del bando, la partecipazione dei beneficiari (siano essi aziende, singoli o enti pubblici) e le graduatorie, i beneficiari chiedono alla Regione di liquidare le loro spese: gli uffici della Cittadella verificano che sia tutto coerente, liquidano la spesa e chiedono poi a Bruxelles di rimborsare le spese effettuate tramite delle domande di pagamento.
Questo è quanto successo anche in questa occasione: la Regione Calabria ha presentato due distinte domande di pagamento, l’8 giugno ed il 28 luglio del 2021. La Commissione Europea, che si occupa, tra l'altro, di verificare la legalità e la regolarità delle spese inviate a rendicontazione, ha trovato delle irregolarità: per questo, in data 8 agosto, ha comunicato alla Regione Calabria che il pagamento di queste domande è stato interrotto. L’interruzione, spiega la Commissione al nostro interpello, è “una misura precauzionale relativa ad una spesa irregolare legata ad una domanda di pagamento. Se le autorità regionali riescono a dare risposta entro sei mesi alle irregolarità riscontrate, l’interruzione viene rimossa e i pagamenti riprendono. Se le autorità regionali non riescono a dare risposte, i pagamenti vengono sospesi per un periodo indefinito finché non vengono messi in atto i dovuti correttivi”. La Commissione sostiene che alcuni pagamenti non sono supportati dalla necessaria documentazione. Questo vuol dire che se ci sono errori finanziari, problemi nella gestione, criticità amministrative, la Commissione Europea può decidere di non rimborsare quella spesa, creando così un buco nelle casse regionali.
Irregolarità nella spesa del Fondo Sociale Europeo, trema la Cittadella
La nota della Commissione Europea in risposta alle nostre domande è netta ma dura: le irregolarità, comunica la Commissione Europea, riguardano in questo momento la spesa del solo Fondo Sociale Europeo. Non è detto, però, che nella domanda di pagamento fossero presenti anche pagamenti relativi ad altri fondi (cosa abbastanza comune e usuale nei programmi plurifondo come quello della Regione Calabria) e non è chiaro se dopo questa domanda di pagamento la Regione Calabria ne abbia presentate altre. In caso di interruzioni di pagamento, infatti, è inverosimile che la Commissione possa valutare altre domande prima di aver sanato le criticità.
Ciò che pare particolarmente grave e che potrebbe mettere a repentaglio l’intero programma operativo regionale è la motivazione dell’interruzione di pagamento: la Commissione Europea ha rilevato delle carenze nel sistema di controllo e gestione del programma, sia a livello dell’Autorità di Gestione che dell’Autorità di Audit. Si tratta di due dirigenti della Regione, Maurizio Nicolai e Roberta Porcelli. Il primo è stato nominato dal presidente Santelli nei primi mesi del suo governo: una nomina discussa, proprio perché lo stesso Nicolai era candidato nelle liste della stessa Santelli nella circoscrizione centro. L’autorità di Audit, invece, è un dirigente regionale al quale vengono affidate le funzioni di autorità di audit e che garantisce lo svolgimento di attività di audit e controllo su un campione delle spese.
I precedenti e gli sviluppi: cosa succede adesso?
Non è la prima volta, tra l’altro, che i pagamenti alla Regione Calabria vengono sospesi. Una delle sospensioni più importanti riguardò una vicenda giudiziaria, l’operazione Lande Desolate, che coinvolse l’allora presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e che vedeva al centro una serie di opere pubbliche finanziate proprio con fondi europei. La Commissione allora volle vederci chiaro e bloccò i pagamenti in attesa di chiarimenti: questa volta l’interruzione è diversa, non è collegata a nessuna operazione giudiziaria ma coinvolge proprio le fondamenta del programma, ovvero il sistema interno di gestione e controllo della spesa pubblica.
Intanto la macchina amministrativa dei controlli è partita: la sospensione, come prevede il regolamento, è stata notificata alla Regione Calabria ed al Governo italiano tramite la Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unione Europea. Adesso gli uffici del Dipartimento Programmazione avranno sei mesi per rispondere alle richieste di chiarimenti della Commissione Europea. Se le risposte provenienti da Germaneto saranno esaustive, la Commissione sospenderà il blocco e farà riprendere i pagamenti.
Nel caso le risposte non dovessero soddisfare la Commissione Europea, la domanda di pagamento potrebbe subire un taglio, creando così un buco nelle casse della Regione. I tecnici scrivono nero su bianco che i controlli interni non funzionano: cosa deciderà di fare il neo presidente Occhiuto, che in campagna elettorale ha più volte ribadito di voler puntare sui fondi europei per risollevare la regione? Lo scopriremo presto, nel momento in cui inizierà a costruire la sua squadra ed a nominare i dirigenti esterni necessari al funzionamento della macchina amministrativa.