«Nel 2022 è proseguito il recupero dell'economia calabrese dopo la crisi Covid 19. Sulla base dell'indicatore l'attività economica in Calabria sarebbe cresciuta del 3% rispetto al 2021». È la sintesi del rapporto annuale presentato questa mattina dalla filiale calabrese della Banca d'Italia. La crescita che per il 2022 si attesta sul 3% tuttavia è inferiore a quella registrata nel Mezzogiorno e in Italia e «ancora insufficiente a consentire il recupero dei livelli pre-pandemia. Il quadro macroeconomico è stato più favorevole nella prima parte dell'anno risentendo poi della incertezza legata alla guerra in Ucraina, della crescita dell'inflazione e del peggioramento delle condizioni di finanziamento».

A dicembre 2022 in Calabria, secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia, l'inflazione sui dodici mesi misurata dall'indice dei prezzi al consumo si è attestata all'11,2%. Un dato solo leggermente inferiore alla media nazionale. L'aumento dei prezzi ha interessato tutte le principali voci di spesa ma soprattutto dei prodotti alimentari e delle spese per l'abitazione e le utenze. Una componente quest'ultima che include beni energetici come luce e gas, i cui prezzi al consumo erano più che raddoppiati rispetto al dicembre 2021.

Nei i primi mesi di quest'anno l'inflazione si è ridotta pur rimanendo su livelli elevati nel confronto storico. A marzo del 2023 in Calabria l'indice dei prezzi risultava in crescita del 6,9% sui 12 mesi; il calo rispetta i valori di fine 2022 è riconducibile essenzialmente alla riduzione dei prezzi dei beni energetici

Industria in difficoltà, mentre aumentano gli occupati

Per quel che riguarda le imprese: «La dinamica del valore aggiunto è stata eterogenea tra settori», si legge nel report della Banca d'Italia. «In termini reali, l'andamento è stato migliore nei servizi che hanno beneficiato del recupero del comparto turistico e della ripresa dei consumi dopo l'emergenza pandemica e nelle costruzioni. L'attività ha ristagnato nell'industria che ha maggiormente risentito della crisi energetica».

Sul fronte del mercato del lavoro invece si è registrato l'aumento del numero di occupati per l'1,5% rispetto all'anno precedente. Un incremento tuttavia inferiore rispetto al Mezzogiorno e all'Italia. «In termini assoluti, il numero di occupati non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemia mentre il tasso di occupazione nella fascia 15/64 è salito del 43,5% superando sensibilmente il dato del 2019. Su tale aumento - secondo la Banca d'Italia - ha inciso la dinamica demografica caratterizzata dalla progressiva riduzione della popolazione in età di lavoro».

Le famiglie calabresi tra povertà e reddito di cittadinanza

«Nel 2022 il reddito disponibile delle famiglie calabresi è cresciuto del 4,9% beneficiando dei miglioramenti del mercato del lavoro», è l'analisi della Banca d'Italia ma «il potere d'acquisto è stato però significativamente eroso dal concomitante incremento dei prezzi. In termini reali il reddito familiare è diminuito del 2%, una flessione superiore a quella media nazionale». Tuttavia, la Calabria continua a essere caratterizzata dalla presenza di un'ampia quota di nuclei in condizioni di disagio economico. Secondo le stime fornite, nel 2021 i nuclei familiari in povertà assoluta erano quasi l'11% del totale, un valore superiore alla media nazionale pari al 7,5%. «L'incremento dei prezzi di elettricità e gas potrebbero ulteriormente gravare la condizione delle famiglie più vulnerabili alimentando una maggiore diffusione della povertà energetica».

Secondo i dati dell'Inps, in Calabria a dicembre 2022 sono circa 74.700 le famiglie percettrici del reddito di cittadinanza e quasi 5.900 con la pensione di cittadinanza per un totale pari al 10,2% dei nuclei residenti regioni contro una quota del 4,5% al livello nazionale. Il numero complessivo di famiglia beneficiari è diminuito del 9,1% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Gli individui appartenenti ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza in Calabria sono stati circa 168.100, tra adulti e minori