Al termine dell’11mo congresso territoriale della Cisl di Cosenza e dei conseguenti adempimenti formali, Giuseppe Lavia è stato riconfermato all'unanimità segretario provinciale del sindacato. L’appuntamento, caratterizzato dalla presenza di numerosi delegati ed aperto proprio dalla relazione introduttiva di Giuseppe Lavia, è stato scandito nelle due giornate, da profonde riflessioni sulle conseguenze per l’occupazione derivanti della fase pandemica e sugli elementi che dovranno ora caratterizzare la ripartenza dell’economia, soprattutto nel Mezzogiorno.

La sfida del Pnrr

Diverse le proposte sul tavolo per lo sviluppo della provincia di Cosenza, da portare all’attenzione del Governo e sintetizzate in particolare, in tre punti fondamentali, ritenuti dalla Cisl irrinunciabili: il lavoro di qualità, quello stabile e adeguatamente retribuito; la riduzione del gap infrastrutturale attraverso investimenti sulla banda larga e sulle grandi opere, dall’alta velocità ferroviaria agli assi viari interni e costieri. E poi la dotazione di nuove competenze per la pubblica amministrazione, chiamata a gestire la progettualità del Pnrr per intercettarne le risorse, ma attualmente priva delle figure professionali necessarie.

Il rapporto con l’Università

«Gli uffici tecnici di molti comuni sono ridotti all’osso – ha denunciato Lavia - Serve uno sblocco delle assunzioni anche per superare lo stato di dissesto o predissesto in cui si trovano le amministrazioni calabresi. In queste condizioni si calcola vi siano sette comuni su dieci. Riteniamo inoltre prioritario – ha proposto – coinvolgere nei processi di formazione l’Università della Calabria. Si tratta di un organismo centrale per l'intero bacino della provincia, con la sua capacità di favorire la creazione sui territori di ecosistemi locali per l’innovazione».

Congresso partecipato

Numerosi i rappresentanti delle istituzioni, della politica locale e delle associazioni datoriali presenti alla kermesse, tra i quali il presidente della Provincia di Cosenza Ferdinando Nociti, i sindaci di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, e di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo, il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il presidente di Arpacal e del Parco del Pollino Mimmo Pappaterra, il vicepresidente nazionale di Confapi Franco Napoli. Ha portato un saluto all'assemblea anche l'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano Monsignor Francesco Nolé.  Oltre a Giuseppe Lavia sono stati eletti, pure all'unanimità, Gerardo Calabria in qualità di segretario generale aggiunto, e Carmela Nicoletti. Altresì all’unanimità è stata eletta coordinatrice donne Lorella Dolce.

La questione della sicurezza

Al centro del dibattito anche i temi della sicurezza: le morti sul lavoro restano una piaga da sconfiggere oggi con l’aspetto inedito dei rischi per gli studenti impegnati nei percorsi di alternanza «da non demonizzare – ha detto il segretario nazionale confederale Daniela Fumarola, chiamata a svolgere l’intervento conclusivo del congresso – È uno strumento importante da usare in maniera corretta, controllando i percorsi. Ai giovani bisogna dare l’opportunità di entrare nei luoghi di lavoro ma in sicurezza. Questo vale naturalmente per tutti coloro che svolgono attività lavorativa».

Una governance partecipata

Sulle prospettive del Piano di Ripresa e Resilienza ha aggiunto: «Il Paese rinasce soltanto se procede all’insegna dell’unità e il Sud in questa circostanza, deve offrire una grande prova non solo di unità ma anche di efficienza. Per questo bisogna assolutamente investire bene le risorse. Noi vogliamo essere protagonisti dei processi e per questo abbiamo chiesto una governance partecipata a livello locale, per verificare la qualità della spesa. Gli interventi a pioggia di corto respiro non servono. Abbiamo bisogno di progetti che creino lavoro sicuro e degno. Lavoro vero».