«Il lavoro non sia solo uno slogan, ma un progetto e un programma concreto, frutto di una classe dirigente seria e responsabile nei confronti del Paese». È l'auspicio della segretaria nazionale del sindacato Fsi, la catanzarese Sarah Yacoubi. «Com'è bello sentire gli slogan in campagna elettorale: daremo nuovi posti di lavoro, risolveremo il problema della disoccupazione - scrive l'esponente sindacale. - Tutta la classe politica usa questi temi per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica e, soprattutto, degli elettori. Perché questo sistema finalizzato a catturare il consenso funziona così bene? Perché il lavoro è quello che ci dà da campare, ma dà anche un senso alla nostra identità, ai nostri valori in seno alla società. Lo sancisce, del resto, un principio inalienabile della nostra stessa Costituzione».

 

E, ancora, «i giovani, che hanno bisogno del lavoro per costruirsi un futuro, o chi giovane non è più ma il lavoro lo ha perso, cascano nel tranello! Ma è arrivato il momento di dire basta alle false promesse e alle bugie. Bisogna veramente crederci nell'obiettivo di creare nuovi posti di lavoro. Un lavoro serio, non precario. Un lavoro che garantisca una vita dignitosa, non un stipendio di 300 euro al mese, magari solo per tre mesi. Non  si può,  oggi,  sentire parlare sempre di lavoro senza che nessuno faccia niente per risolvere il problema. O si apre il discorso seriamente, e con gente che ha voglia di fare, altrimenti non si andrà da nessuna parte. Questo Paese ha veramente bisogno di amore e passione, ma soprattutto di una vera classe dirigente, chiamata ad  assumersi le proprie responsabilità. Volere è potere, ma non a parole. Servono progetti concreti, programmi di sviluppo. Solo così si potrà rilanciare la speranza. Mi auguro che quel giorno arrivi presto».