«Nonostante le risorse nazionali, la Calabria non riesce a bandire i concorsi, a selezionare e assumere il personale necessario per il funzionamento della macchina pubblica. Questo vale per la sanità, ma vale anche per settori quali ambiente, forestazione, Pnrr sud, solo per fare alcuni esempi». Lo sostiene, in una dichiarazione, il segretario generale della Uil calabrese, Santo Biondo.

«La scarsa capacità assunzionale e la scarsa capacità a programmare e redigere i bandi per l'occupazione pubblica, nella nostra regione - prosegue Biondo - sono mali che affliggono non soltanto l'ente regionale ma anche molti comuni. Tutto questo è paradossale per una terra con tassi di disoccupazione altissimi, che ha fame di lavoro e necessità di occupare i propri giovani talenti. Nel settore lavoro in Calabria accade che: nel triennio 2019-2021 Roma stanzi, per tutte le Regioni, risorse economiche per assumere personale finalizzato a potenziare i Centri per l'impiego e, la Calabria stia a pensare anziché agire. Infatti nella nostra regione anche in questo settore importantissimo sul tema delle politiche del lavoro, le assunzioni stanno a zero nonostante Roma ne abbia assegnate al territorio circa 160».

«Nei mesi scorsi - sottolinea ancora il segretario generale della Uil calabrese - avevamo chiesto al presidente ff e all'assessore al ramo un confronto per mettere in atto le azioni utili a riorganizzazione i Centri per l'impiego e per programma il presente e il futuro delle politiche attive e delle politiche del lavoro nella nostra regione. Niente di tutto questo. Il ritardo rischia, di azzoppare il rilancio dei servizi per l'occupazione e le politiche attive per il lavoro, prima grande riforma sul tema del lavoro prevista dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Il governo intervenga»