VIDEO | Mobilitazione questa mattina nel piazzale del centro commerciale I due Mari di Maida. A scendere in piazza sono i dipendenti degli 11 supermercati della nota catena
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Si sono radunati davanti il piazzale del centro commerciale I Due Mari a Maida gli oltre 250 lavoratori degli 11 supermercati e ipermercati a marchio Carrefour, gestiti dal gruppo Perri, distribuiti nelle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia che dall’inizio dell’anno sono rimasti a casa senza alcuna spiegazione da parte dell’azienda. Un silenzio non più sopportabile per famiglie, nella maggior parte dei casi monoreddito che continua nonostante diversi tentativi di interlocuzione. Le organizzazioni sindacali di categoria speravano in una risoluzione della vicenda attraverso una cessione del ramo all’azienda Az della famiglia Noto, con la quale ci sarebbero delle trattative, dalle quali le stesse sarebbero rimaste fuori.
Lavoro e dignità
«Noi oggi siamo qui a manifestare perchè non possiamo consentire ad un'azienda che ha una grande responsabilità, dalla sera alla mattina, di chiudere e abbassare le serrande e lasciare a casa circa 300 padri e madri di famiglia, senza nessun reddito, senza nessun sostegno al reddito e senza avere notizie certe su quello che sarà il loro futuro - ha dichiarato Fortunato Lo Papa segretario regionale Fisascat Cisl Calabria - noi chiediamo lavoro, lavoro, lavoro! È una vergogna».
«Risposte certe»
«Sono due mesi che lottiamo con una diceria di accordo quadro con un altro gruppo aziendale che ci risponde che di ufficiale non c'è nulla - ha aggiunto - Saverio Scaripino segretario generale Uiltucs Calabria -. Onestamente noi pensiamo che questi lavoratori meritano un pò più di cponsiderazione». Dunque per i sindacati è il momento di avere delle risposte certe: «Il sindacato oggi chiede al gruppo Perri di pagare gli stipendi ai lavoratori che si sono trovati davanti le saracinesce abbassate - conclude Giuseppe Valentino, segretario generale Ficalm Cgil Calabria -, o di trovare uno strumento insieme alle organizzazioni sindacali che gli permetta di portare il pane a casa».