"Pensiamo che l'accordo debba garantire anche il mantenimento dei livelli occupazionali; è la condizione per farlo". Così Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom-Cgil, oggi a Reggio Calabria, ha risposto alle domande dei cronisti circa il futuro dei lavoratori delle ex officine Omeca, dopo che Hitachi ha acquistato Ansaldo. "Se dovessero dire di no - ha aggiunto Landini - è chiaro che insieme ai lavoratori discuteremo quello che succede, per quello che ci riguarda le garanzie devono essere occupazionali, devono essere dei diritti ma soprattutto deve essere chiara la scelta industriale di investimento che è stata fatta per rimanere e sviluppare le capacità progettuali e produttive nel nostro Paese". Secondo Landini, "il fatto che aziende pubbliche come Finmeccanica arrivino per far quadrare i propri bilanci a vendere attività importanti come queste fa riflettere, perchè basta pensare che negli altri paesi importanti europei su settori strategici le imprese pubbliche ci sono, si mantengono e si qualificano. Credo che questa logica - ha aggiunto Landini - sia alla lunga un elemento che possa impoverire la nostra economica. In questo se ragioniamo di Mezzogiorno, è chiaro che se non c'è una ripresa degli investimenti e se non c'è una visione, non solo che il Mezzogiorno è nell'Italia, ma che tutta l'Italia è nel sud dell'Europa e quindi se non si pensa al nostro paese come un polo logistico e produttivo che può essere nel rapporto col Mediterraneo un elemento di rilancio, e se non si pensa al Paese e agli investimenti che sono necessari sul piano delle infrastrutture ma anche dei prodotti, senza una visione di questo genere credo che non risolviamo i problemi. Questa - ha concluso il segretario nazionale Fiom-Cgil - è la rivendicazione che i sindacalmente facciamo, per questo pensiamo che vada difeso tutto ciò che c'è del sistema industriale perché ogni cosa che è persa è persa, ma per costruire qualche cosa di nuovo c'è bisogno anche di intervento pubblico, e noi questo lo vediamo debole e totalmente insufficiente". (AGI)