Lameziaeuropa, la società a capitale prevalentemente pubblico, nata per promuovere iniziative di sviluppo dell’area industriale di Lamezia Terme, ha inaugurato questa sera il centro servizi per le imprese e colto l’occasione per illustrare, ma anche fare il punto, su quel pacchetto di ambiziosi progetti che potrebbero potenzialmente cambiare, non solo il volto dell’area Benedetto XVI, una delle più grandi del Sud e con 350 ettari di terreno ricadenti in aree Zes, ma anche il volto della Calabria.

Un’inaugurazione che ha fatto incetta di presenze istituzionali quella di oggi, visto che in ballo c’è molto. A partire dal porto turistico, fino agli Studios cinematografici della Calabria Film Commission. E, ancora, l’Istituto Dulbecco e l’area expo.

«Speriamo -ha commentato il presidente di Lameziaeuropa Leopoldo Chieffallo - che quest’area diventi per tutta la Calabria un’area di sviluppo che porti avanti tutti i bisogni della nostra terra». Presente, tra gli altri, il sottosegretario per il Sud e la Coesione Territoriale Dalila Nesci, il parlamentare Domenico Furgiuele, i consiglieri regionali Amalia Bruni e Pietro Raso, e diversi esponenti della politica nostrana e non solo.

Il progetto del Porto Turistico, frutto di un protocollo d’intesa i tra Regione Calabria, Comune di Lamezia, Lameziaeuropa, Provincia di Catanzaro, Corap, Anas, Coordinamento territoriale Calabria e Fondazione Mediterranea Terina prevede oltre 2500 posti barca. «Nel Porto confluiranno solo investimenti privati, molti internazionali. Qualcosa di mai avvenuto prima» ha sottolineato Chieffallo.

Molto spazio verrà dato alla formazione, allo scopo di sostenere le imprese e formare anche il personale ed evitare ulteriori fughe dalla Calabria. C’è poi il Centro Dulbecco, piattaforma di eccellenza destinata a produrre nanoanticorpi volti a combattere le patologie da coronavirus e altre malattie ancora incurabili», anche questo potenziale polo attrattivo dal punto di vista scientifico.

Gli Studios televisivi e cinematografici della Calabria Film Commission sono un’altra importante sfida per la zona, insieme all’Area Expo che punta, ha confessato Chieffallo, a competere con quella di Bari. Nella sede della Lameziaeropa già operativo il distretto Matelios dedito allo studio e allo sviluppo di di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Tanta carne al fuoco, insomma, tanti progetti che la Calabria merita e che si spera di potere presto toccare con mano.

A benedire il centro il vescovo Schillaci.