Nonostante lo sgomento per le minacce di morte ricevute via posta dal presidente della Lamezia Multiservizi Giuseppe Costanzo e dal suo vice Massimiliano Tavella, il gruppo dirigente della società partecipata non è venuta a meno al suo impegno già programmato: quello di fare luce con numeri e valutazioni sullo stato di salute dell’ente da tempo preso di mira da fuochi politici incrociati. Un realtà difficile quella di cui si sono fatti carico dallo scorso agosto Costanzo e Tavella, un’eredità scomoda. Soprattutto per quanto riguarda i crediti vantati e i carichi pendenti verso i lavoratori. Ammontano a ben nove milioni e mezzo di euro i crediti attesi per il servizio idrico, otto milioni e duecento mila euro la cifra che, invece, deve alla partecipata il Comune di Lamezia Terme. C’è poi la situazione dei dipendenti, circa 250 verso cui la Multiservizi ha ereditato quattordicesime non pagate, ritenute non versate, arretrati iva, buoni mensa.

 

Al 31 dicembre i crediti totali vantati sono 30 milioni 276 mila e 333 euro. Una cifra che coprirebbe in abbondanza, se recuperata, quella dei debiti che sfiorano, invece, i 28 milioni. Una società, insomma, che soffre per le somme non versate, in particolare per i tributi non raccolti. Ecco perché, nel caso del servizio idrico, è stata approntata una task force per il recupero coatto dei crediti, utilizzando società di riscossione che abbiano la possibilità di fare ingiunzioni fiscali, di cui farà parte anche un team legale.

 

Ma a dissanguarla sono anche le cause intentate contro la Multiservizi per il periodo in cui questa era affidataria della manutenzione stradale. I contenziosi le sono costati circa mezzo milione di euro.

 

Impossibile al momento pensare ad piano industriale, hanno chiarito i vertici spiegando che non ci sono i presupposti.

 

Tra i progetti futuri l’ampliamento a quasi tutta la città della raccolta differenziata entro tutto il 2016.

 

Tiziana Bagnato