Che Lamezia avesse abbandonato lo scettro di regina dello shopping, che fossero passati gli anni Novanta in cui sul corso arrivavano clienti da Catanzaro, Vibo e circondario è cosa nota. Ma dopo la crisi indotta dalla nascita dei centri commerciali e il Coronavirus, i negozi faticano a tenere la saracinesca alzata e aumentano quelli che chiudono.

Nemmeno l’allestimento di una zona di luminarie, per attirare famiglie e bambini e risollevare lo spirito, è servita a molto. E questo nonostante si trattasse di un’idea a carico di Lamezia Shopping e di altri imprenditori che hanno investito soldi di tasca propria in un momento di magra, impegnandosi poi anche a stilare un programma di eventi che animasse la zona.

Le perdite sono del 25/30 per cento, ci dice Giuseppe Serra, presidente del Lamezia Shopping, rispetto all'era pre Covid. I numeri sono inclementi, sforano quel muro di lucine, vetrine addobbate a festa, buste e pacchettini che hanno animato questi giorni.

«Si è speso poco, pochissimo - ci dice Serra – e quel poco è stato indirizzato nel ramo gastronomico e in piccole cifre. L’abbigliamento è stato trascurato e così tutto quello che potesse avere un costo un po’ più alto. Siamo molto lontani dai Natali pre Covid e ci vorrà molto affinché ci si possa riattestare su quelle   cifre».

A breve inizieranno i saldi, ma anche su quelli Serra ha poca fiducia: «Si venderà qualcosina in più ma nulla che possa permetterci di riprenderci seriamente. I consumi stanno avendo uno stop importante».
«Il Covid e la paura dei contagi stanno incidendo, ma anche l’aumento delle bollette. Si spende di meno e con meno entusiasmo, manca la fiducia e su questo dovrebbero lavorare anche le istituzioni, instillando fiducia al consumo».