VIDEO | Nella nostra regione in 300mila cittadini a rischio povertà energetica: «Serve un tetto al prezzo dell’energia per tutelare le fasce più deboli della popolazione e le aziende»
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Non solo le imprese, anche le famiglie temono l’aumento delle bollette di luce e gas in arrivo a partire da ottobre. Gli aumenti, secondo le stime, oscilleranno dal 60 al 70%. Le “ottimistiche” previsioni provengono dalle analisi della società di consulenza Nomisma energia. Si parla di rincari del 100% in caso di nessun intervento da parte del governo. Il tema è stato al centro dell’ultima puntata del format LaC, "Dopo la notizia", condotto dal giornalista Pasquale Motta.
Caro bollette, a rischio povertà energetica 300mila calabresi
La stangata bollette non è tuttavia una novità delle ultime settimane. Gli aumenti di prezzo vanno avanti da mesi e si sono palesati soprattutto con l’arrivo del 2022 e lo scoppio della guerra in Ucraina. L’economia era inoltre stata messa a dura prova dal lungo periodo pandemico. In tale contesto, ben 300mila calabresi risultano a rischio povertà energetica.
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Tra gli ospiti di LaC, Giovanni Cugliari, presidente Cna che ha rappresentato le difficoltà degli artigiani e delle piccole-medie imprese e, di riflesso, dei lavoratori: «Dall’inizio dell’anno gli aumenti delle bollette (settore energivoro) sono state del 300%. Se non ci saranno interventi consistenti con cospicue risorse, si rischia il +500% di costi in più». Le stime sul Pil (che indica l’economia di un Paese e pertanto anche la qualità della vita) del 2023 vengono tagliate dal +2,3% dello scorso aprile al +0,6%, addirittura + 0,1%: «In Calabria – evidenzia poi Cugliari – si aggiungono altri disagi poiché la nostra regione dipende molto dalle materie prime che stanno al nord Italia».
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Crisi energetica, chi ci guadagna?
A rappresentare gli utenti, il Codacons con l’avvocato Francesco Di Lieto. In particolare, l’associazione a tutela dei consumatori ha analizzato: «Non tutti ci perdono. In tale situazione ci sono multinazionali che hanno aumentato i fatturati del 600%». Nel frattempo i nuclei familiari sono allo stremo. «Secondo un’indagine del Centro studi Modena - ha evidenziato - l’incidenza sulle famiglie sarà di oltre 3500 euro. Quante famiglie calabresi sono in grado di sopportare queste cifre?».
Le proposte
Non solo analisi delle criticità ma anche soluzioni smart sono emerse dal confronto tv. In particolare Cugliari ha sottolineato: «Le direttrici su cui intervenire sono due. La prima, risorse per abbattere i costi dell’energia. La seconda, incrementare l’autoproduzione». Si tratta di una strategia i cui risultati non saranno visibili dall’oggi al domani, ma nel giro di un anno. Per consentire alle imprese di produrre energia nuova sarà necessario alleggerire la burocrazia: «Un altro aspetto di non poco conto – ha rimarcato il presidente Cna- riguarda gli interventi che l’Europa dovrà mettere in atto. Da sola, l’Italia, può fare ben poco». Senza sostegni «in Calabria 10mila imprese chiuderanno».
Lo sciopero delle bollette
Di Lieto ha poi rincarato la dose: «Serve un tetto al prezzo dell’energia per tutelare le fasce più deboli della popolazione, oltre alle aziende. In più bisognerebbe mettere una tassa sugli extraprofitti delle aziende che hanno guadagnato a seguito di questo scenario». La posizione del Codacons è dura: «Noi abbiamo provocatoriamente lanciato lo sciopero delle bollette. Ci sono situazioni che rendono impossibile la prestazione, pertanto l’obbligazione si estingue. Io posso sospendere il pagamento perché non dipende da me, così come recita il nostro Codice civile. Le famiglie vogliono pagare ma non possono, non riescono a sostenere quelle cifre». Una moratoria, in sintesi, finchè l’Europa non adotterà i giusti provvedimenti. Il quadro, in conclusione, è tutt’altro che roseo: «Lo scenario geopolitico che ha determinato tutto ciò- ha concluso con amarezza Cugliari – ci farà soccombere».