L’agricoltura, insieme al turismo esperienziale, possono rappresentare per il territorio di Laino Borgo momenti di sviluppo e crescita di un borgo che vuole candidarsi a diventare la «porta d’ingresso della Calabria».

 

Ma per farlo c’è bisogno che entrambi i comparti siano supportati da azioni strategiche ed infrastrutturali che aiutino agricoltori ed operatori a lavorare al meglio. Criticità e potenzialità dell’area più a nord della Calabria sono state illustrate all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, nel corso di un incontro istituzionale con l’amministrazione di Laino Borgo, dal sindaco Mariangelina Russo ed il suo esecutivo.

 

Da sempre vicino al territorio del Pollino l’assessore ha ascoltato e promesso, almeno per le deleghe di sua competenza, attenzione per una comunità alla quale lo lega un «forte legame di amicizia politico-istituzionale».

Sul tavolo del confronto il nervo scoperto degli impianti di irrigazione che alcune contrade (Scala-Lazzidono-Canica-Tavernito-San Filpo) attendono da anni. Il progetto esiste alla Regione Calabria ed è fermo al palo.

La proposta è rimasta lettera morta 

La proposta fu inoltrata attraverso il Consorzio di Bonifica del Pollino ma è rimasto lettera morta. Mentre gli impianti delle contrade Pedali-Boccalupo-Maurianni, Iannello- Licari-Fiumara-Pianette necessitano di interventi urgenti per consentire al territorio dove è nata la De.Co. sul fagiolo poverello bianco di far giocare all’agricoltura un ruolo di primo piano. A questo si aggiunga l’urgenza di rendere percorribili ed efficienti le strade rurali: la zona di Boccalupo-Salice-Iannello-Cornutello «necessita di manutenzione» - ha spiegato il sindaco Mariangelina Russo – mentre hanno bisogno di un «adeguamento di sicurezza» le contrade Capolanzo-Maurianni-Gafaro. Interventi che andrebbero anche a supporto del turismo esperienziale ed il rafting che sui quei territori sposta numerosi appassionati e famiglie ogni anno.

 

Il confronto con il membro della giunta regionale è servito per affrontare anche l’emergenza rifiuti e la questione della mancanza del medico di base che, dopo il pensionamento del dottor Attademo che per anni ha servito la comunità, ha lasciato sguarnito un territorio con una folta presenza di anziani che hanno difficoltà a spostarsi.