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Il porto di Vibo Marina torna al centro dell’agenda politica regionale, e si ritorna a parlare di potenzialità mai pienamente espresse nonché di una vocazione multisettoriale che non attribuisce allo scalo una sua precisa identità.
A riportare d’attualità le prospettive di crescita di una rada con un’importante storia industriale e commerciale alle spalle e con un presente conteso da diportismo ed emergenze umanitarie, è l’istituzione della nuova Autorità portuale del Tirreno meridionale nonché le risorse derivanti dal bando regionale sulla portualità. Risorse che riservano a Vibo Marina 6 milioni e mezzo di euro, destinati alla riqualificazione delle banchine commerciali. Temi dei quali si è discusso nel corso di un’iniziativa promossa dal Partito democratico alla quale hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale alle infrastrutture e presidente designato della nuova Autorithy, Francesco Russo, e il governatore Mario Oliverio.
«L’ingresso di Vibo nella nuova autorità portuale è un fatto importante - ha commentato - perché il porto dipenderà ora da un ente autonomo e ciò consentirà un “sburocratizzazione” e una semplificazione dei processi. Registriamo - ha continuato Russo - un ritardo forte da parte del ministero a intervenire su porti come Vibo e Reggio Calabria. Due porti che, paradossalmente, pur essendo nazionali e considerati tra i più importanti del Paese, non hanno visto interventi importanti. Non possiamo permettere che questo continui e stiamo cercando un modo di andare oltre il nostro stesso mandato intervenendo all’interno del porto. Si tratta d’interventi infrastrutturali che non hanno bisogno di aiuti di Stato e che non incorrono nelle maglie pressanti di Bruxelles. Risistemare tutta la banchina commerciale è la nostra altissima priorità».
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All’iniziativa promossa dal Pd, oltre a Russo, hanno preso parte anche il segretario provinciale del Pd Vincenzo Insardà, il locale segretario democrat Francesco Barbieri, il capogruppo in consiglio comunale dello stesso partito Giovanni Russo, il consigliere comunale Antonino Roschetti, il consigliere regionale Michele Mirabello e il deputato Bruno Censore.
Oliverio, dal canto suo, ha chiarito: «Ci sono risorse concrete derivanti dal bando sulla portualità che abbiamo specificatamente avviato. Il porto di Vibo ha una sua storia e un ruolo importante storicamente riconosciuto nella nostra regione. Noi riteniamo che debba essere rilanciato: le risorse che abbiamo messo a disposizione vanno in questa direzione. La nuova autorità portuale del Tirreno meridionale, poi, può rappresentare un ulteriore elemento di sviluppo proprio attraverso l’utilizzazione delle risorse che servono a determinare i collegamenti infrastrutturali, l’adeguamento dei servizi sull’infrastruttura portuale e, quindi, il rilancio dello scalo come porto importante in un’area centrale della Calabria».