VIDEO | Tra centrali termoelettriche e idroelettriche, impianti eolici e fotovoltaici si producono 16mila gigawattora a fronte dei 5mila richiesti. A beneficiarne solo i cittadini che risiedono nei comuni che hanno ottenuto compensazioni ambientali (ASCOLTA L'AUDIO)
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In linea teorica, la Calabria potrebbe aspirare all’autosufficienza energetica forte di una impiantistica che allo stato attuale consente una produzione di energia elettrica persino superiore al proprio fabbisogno. Si stima, infatti, che da sola la Calabria nel 2020 abbia prodotto 16mila gigawattora di energia elettrica rispetto ai 5mila richiesti per il suo consumo «concorrendo al dispacciamento, ovvero al soddisfacimento della richiesta di energia delle utenze elettriche dell’intero territorio nazionale».
Nessun vantaggio in bolletta per i calabresi
Questo primato, però, tranne per chi risiede in un comune che ha pattuito compensazioni ambientali, non comporta un vantaggio in bolletta per la maggioranza dei calabresi, che pagano quanto gli altri italiani perché il prezzo dell’energia elettrica nel Mercato tutelato (quello con tariffe omogenee e “controllate” che dal 2023 verrà meno) è uguale in tutta la Penisola. Le eventuali differenze di importo, dunque, dipendono solo dall’effettivo consumo delle singole utenze e dalle offerte economiche dei vari fornitori in concorrenza tra loro.
Quattro centrali fanno la parte del leone
L’energia prodotta in eccedenza – pari a circa 10mila gigawattora – proviene per la maggior parte dalle quattro centrali termoelettriche a gas che da sole nel 2020 hanno contribuito alla produzione di 12mila gigawattora. La restante parte proviene dai 55 impianti idroelettrici (883 GWh), dai 418 impianti eolici (2132,4 GWh) e dai 27.386 impianti fotovoltaici (681,3 GWh) installati sul territorio regionale.
Il piano energia e clima
I dati sono frutto dell’ultima rilevazione effettuata dalla Regione Calabria e contenuti nelle linee d’indirizzo del Piano Regionale Integrato Energia e Clima (PRIEC) varato dalla giunta il 30 giugno scorso. Il documento passa in disamina tutti i dati relativi alla produzione e al consumo di energia, in primo luogo quella elettrica che caratterizza appunto la Calabria per la presenza delle quattro centrali termoelettriche a gas di Simeri Crichi, Rizziconi, Scandale e Altomonte.
Il 5,7% di energia nazionale è prodotto in Calabria
La produzione lorda di energia elettrica nel 2020 in Calabria è stata di 16mila gigawattora «pari al 5,7% della produzione elettrica lorda nazionale: 260.196 GWh». La gran parte proveniente dai quattro impianti alimentati a gas e di proprietà di società private titolari di concessione. A Simeri Crichi e ad Altomonte sono gestite dalla Edison, a Rizziconi dalla EGL Italia e a Scandale dalla EP Produzione. Tutte insieme determinano «costanti superi annuali di energia elettrica prodotta rispetto a quella richiesta sul territorio».
Centrali a gas
In quanto titolari di concessione le società producono l’energia che poi viene immessa nella rete distributiva. A beneficiarne sono solo i territori in cui sorgono le centrali e limitatamente ai casi in cui i Comuni abbiano pattuito singole compensazioni ambientali e territoriali. A titolo d’esempio, dal 2006 e fino al 2016 il Comune di Simeri Crichi ha ricevuto una indennità economica sulla scorta di una convenzione stipulata con Edison.
Rinnovabili
Se, invece, si esclude l’energia prodotta dalle centrali termoelettriche, la Calabria potrebbe ugualmente far fronte alla propria richiesta per il 76%, energia proveniente dagli impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici. Il dato è sempre contenuto nelle linee di indirizzo del PRIEC che fissando il consumo di energia elettrica in 4.819 gigawattora attesta una produzione di energia rinnovabile proveniente da queste fonti pari a 3.696 gigawattora: il 76% del consumo.