Per l’esportazione di sfusi al primo posto la Spagna. Gli Usa sono stati il maggiore importatore, in un mercato globale che si è ridotto del 5% rispetto al 2021. Continua la crescita delle bollicine rispetto alle quali il Belpaese non ha rivali. Alla Germania il record di import degli sfusi
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Nella seconda puntata di approfondimento sull’economia del vino, nazionale e internazionale, utilizzando i dati pubblicati dalla XIV edizione dell’Annuario statistico del Corriere Vinicolo, in partnership con l’Osservatorio del Vino Uiv (Unione Italiana Vini), e in collaborazione con l’Ais (Associazione Italiana Sommelier) ci occuperemo di import ed export (fonte Osservatorio del Vino su dati Dogane, Eurostat e Associazioni dell’Industria vinicola dei vari Paesi selezionati). La congiuntura internazionale, rispetto allo scenario 2022 studiato dal “Corriere Vinicolo”, è peggiorata, in quanto alla tragedia della guerra tra Ucraina e Russia si è aggiunta quella altrettanto distruttiva di Gaza, con complicazioni gravissime nel Canale di Suez che stanno danneggiando in modo serio i commerci da e per l’Europa meridionale e il bacino del Mediterraneo.
L’analisi | Export del vino in calo e consumatori sempre più attenti al prezzo. La Calabria rappresenta lo 0,26% del mercato in Italia
Nella prima puntata ci siamo soffermati sui numeri nazionali e internazionali del vino, tra produzione e consumi, ricordando come nel 2022 l’Italia sia risultato il primo produttore al mondo con 49,84 milioni di ettolitri, seguita da Francia (44,35 mln) e Spagna (28,50 mln). Questi tre Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Francia e Spagna hanno anche una sponda atlantica) sono i leader incontrastati nell’economia di Bacco, tallonati, anche se ancora a notevole distanza, da Stati Uniti, Australia, Cile, Argentina, Sudafrica, Germania e Portogallo. Relativamente ai consumi abbiamo già scritto che fatta base 100, il 75% è dato dai vini fermi e il 10% da spumanti e Champagne. Negli utili venti anni, dal 2003, è stata forte la crescita dei consumi di bollicine, vini rosati e bianchi, mentre è rimasta stabile, anche se ancora prevalente, quella dei rossi.
Le importazioni mondiali di vino nel 2022 hanno registrato un calo del 5%: 102 milioni di ettolitri contro i 107 del 2021. La contrazione ha riguardato la vendita di vini imbottigliati (-5%), di vini in contenitori da 2-10 litri (-3%), di vini sfusi (-6%), ma non di spumanti che hanno segnato un leggero avanzamento dell’1%. La nazione che nel mondo ha importato più spumanti e vini confezionati e in bottiglia ha la bandiera a Stelle e Strisce. I 2,06 milioni di ettolitri di spumanti entrati negli Usa nel 2022 corrispondono al 19,1% del totale dell’import globale (10,79 milioni di ettolitri) e a un incremento del 4% sul 2021. Nella graduatoria dei Paesi maggiori importatori di spumanti seguono: Regno Unito (1,68 mln di ettolitri, pari al 15,6% del totale), Germania (680mila ettolitri; 6,3%), Belgio (642mila; 5,9%), Russia (528mila; 4,9%), Giappone (444mila; 4,1%). Tra il 3,3% e il 2,2% si ritrovano altri 6 Stati, nell’ordine: Lettonia, Francia, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera, Canada. Di queste prime 12 nazioni nella graduatoria mondiale dell’import di spumanti hanno avuto un segno positivo gli Usa (+4% sul 2021), il Giappone (+43%), la Lettonia (+43%), la Francia (+4%), il Canada (+11%). Valori negativi per Germania (-7%), Belgio (-10%), Russia (-12%), Paesi Bassi (-5%). Si pensi quindi che Usa e Regno Unito hanno rappresentato, nel complesso, più di un terzo delle importazioni mondiali di spumanti (34,7%) nel 2022. I dodici Paesi che abbiamo appena elencato hanno assorbito il 71,5% di tutto lo spumante bevuto del pianeta. Nell’import di spumanti l’Italia, che vanta il primato assoluto nella produzione mondiale, è ventesima: 116mila ettolitri, pari all’1,1% del totale.
Passando ai vini confezionati e in bottiglia, gli Usa si sono confermati nel 2022 il primo acquirente con 7,34 milioni di ettolitri, pari al 13,6% del totale di 53,91 mln (-5% rispetto al 2021). A seguire il Regno Unito (6,34 mln; 11,8%), la Germania (4,91 mln; 9,1%), i Paesi Bassi (4,07 mln; 7,6%), il Canada (2,82 mln; 5,2%), la Russia (2,24 mln; 4,2%), la Cina (2,17 mln; 4,0%), il Belgio (1,97 mln; 3,7%), il Giappone (1,66 mln; 2,7%), il Brasile (1,46 mln; 2,7%), la Polonia (1,17 mln; 2,2%), la Francia (999mila ettolitri; 1,9%). Di tutti questi primi dodici Paesi, pesanti arretramenti rispetto al 2021 sono stati misurati in Cina (-24%), Russia (-21%), Belgio (-13%), Germania (-6%). Negli Stati Uniti d'America, primo mercato, decremento dell’1%. Segni positivi per Canada (+2%), Giappone (+6%), Francia (+1%). Per l’import di vini confezionati e in bottiglia l’Italia non figura nei primi trenta Paesi in graduatoria, e pertanto è stata inserita nella voce “altri”.
Per l’import di vino sfuso (34,25 mln di ettolitri nel 2022, con una flessione del 6% rispetto al 2021), la classifica globale è guidata dalla Germania che ha assorbito il 20,9% del volume totale (7,17 mln di ettolitri). Seguono Usa (14,2%), Regno Unito (13,9%), Francia (13,4%), Portogallo (6%), Italia (4,7%), Cina (3,1%), Canada (3,0%), Danimarca (2,3%), Repubblica Ceca (2,2%), Belgio (1,5%), Svizzera (1,4%) al pari dell’Australia. Nel comparto delle importazioni di vino sfuso le maggiori crescite 2022 su 2021 si sono avute in Repubblica Ceca (+30%), Usa (+10%), Australia (10%). I più consistenti ridimensionamenti, invece, in Italia (-33%), Cina (-12%), Belgio (-10%) e Germania (-9%).
Passiamo all’export. Nel 2022 tutto il pianeta ha esportato 105,44 milioni di ettolitri di vino, con un arretramento del 4% sul 2021, così suddivisi: bottiglie (56,01 mln), spumanti (11,18 mln), sfusi (34,47 mln), confezioni da 2-10 litri (3,79 mln). Aumento del 5% su base annua solo per gli spumanti, e segno meno per vini sfusi (-8%), bottiglie (-3%), 2-10 litri (-1%).
Passiamo all’export. L’Italia è stato il Paese leader nel 2022 per le esportazioni di Spumanti, con 5,11 mln di ettolitri, corrispondenti al 45,8% del totale globale, e crescita del 5% sul 2021. Seguono la Francia (2,37 mln; 21,2%) e la Spagna (1,75 mln; 15,6%). I tre colossi del vino mondiale da soli hanno garantito l’82,6% del volume complessivo di esportazione di spumanti. Quarta posizione per la Germania (3,1%), e poi la Lettonia (2,7%), il Belgio (2,3%), i Paesi Bassi (1,4%), la Lituania (1,4%), l’Australia (1,2%), Singapore (0,9%), Argentina (0,4%) alla pari di Sudafrica e Cile.
Nell’export mondiale dei vini confezionati e in bottiglia, sempre anno 2022, ancora in testa l’Italia: 12,14 mln di ettolitri su 56,01 del circuito planetario (21,7% del totale). Tallona la Francia con 10,05 mln di ettolitri, pari al 17,9%. Terza la Spagna: 7,04 mln di ettolitri (12,6%). Dal quarto posto: Cile (8,6%), Portogallo (4,5%), Germania (4,4%), Australia (4,1%), Argentina (3,3%), Nuova Zelanda (3,1%), Sudafrica (2,8%), Usa (2,5%), Georgia (1,8%), Belgio (1,7%) con lo stesso valore dei Paesi Bassi. Si segnala, nel confronto con il 2021, il più 90% del Belgio e l’incremento del 252% della Lettonia. Francia e Italia, però, rispetto al 2021 hanno avuto un calo, rispettivamente, del 4% e del 2%. Ancora più consistente la marcia indietro della Spagna, che ha perso il 10%, tanto quanto l’Australia e anche l’Argentina. Da segnalare il +29% della Georgia.
Per l’esportazione di vino sfuso, invece, la classifica generale 2022 ha dato la medaglia d'oro alla Spagna: 11,53 mln di ettolitri sul totale di 34,47 (33,5% del mercato mondiale). Alle spalle degli Spagnoli l’Australia: 3,91 mln di ettolitri (11,3%). Medaglia di bronzo per l’Italia: 3,65 mln (10,6%). Seguono Cile (9,4%), Sudafrica (7,1%), Canada (6,1%), Nuova Zelanda (3,5%), Usa (3,5%), Francia (3,4%), Ungheria (2,3%), Argentina (2%), Moldova (1,6%), Macedonia (1,2%), Portogallo (1,1%), Slovacchia (1,0%). Decrementi maggiori, in un confronto con il 2021, per Slovacchia (-53%), Argentina (-42%), Francia (-29%), Usa (-27%), Spagna (-11%), Cile (-9%). Crescita per Ungheria (+49%), Portogallo (+36%), Nuova Zelanda (+9%). Calo del 2% per l’Italia.