È stato presentato a Lamezia Terme, presso la sede Inps di via d'Ippolito, il bilancio regionale sociale 2022 dell'ente. Un'occasione anche per un resoconto del quadriennio da parte del presidente uscente del comitato regionale dell'Istituto di presidenza, Gianfranco Trotta, organismo di cui fanno parte anche rappresentanti datoriali e di lavoratori. Assieme a lui il direttore Inps Calabria Pino Greco e l'assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese.

Trotta ha inteso lanciare alcuni alert alla politica, anzitutto quello della inarrestabile diminuzione della popolazione residente, con decessi maggiori delle nascite (14.154 persone in meno a fine 2022) e pullman sempre pieni di giovani che si trasferiscono per studiare o più frequentemente lavorare. Il secondo punto nasce dalle verifiche del mercato del lavoro, dove si rileva un aumento dei numeri relativi agli stagionali, a tempo determinato ed ai sussidi al reddito.

Rispetto all'anno precedente le assunzioni sono cresciute di 10mila unità ma i rapporti cessati sono molti di più: 14mila circa. Il saldo rimane comunque attivo sul +5.000 in favore dell'occupazione, comunque in ritardo di circa 14 punti sulla media nazionale. Ma il Pil della Calabria, per quanto in lieve aumento (1,8%), si conferma il più basso fra tutte le regioni.

C'è almeno un primato positivo? Sì, ed è costituito dagli accertamenti medici-legali delle invalidità civili. Secondo quanto affermato dal direttore Greco la Calabria vanta i tempi più brevi d'Italia ed anche la qualità migliore. È bastato, tramite una convenzione con il presidente Roberto Occhiuto, inviare in giro per il territorio calabrese le commissioni di accertamento che anziché far spostare ed accentrando i pazienti vanno a verificarli nelle loro zone, garantendo così tempi brevi e soprattutto evitando disagi fisici ed economici oltre al danno già accusato. Non è molto ma un segno che con uomini e idee giuste i miglioramenti, se non le soluzioni, sono alla portata.