«Nonostante siano passati quasi dieci giorni ancora non conosciamo minimamente le aziende che potrebbero acquistarci, se non per via ufficiosa, non abbiamo garanzie sulla tenuta occupazionale e sul futuro. Ci sentiamo in un limbo, abbandonati dalla politica e dalle istituzioni». Sono scesi di nuovo in piazza a Lamezia i lavoratori del call center Infocontact che non vogliono fare da spettatori nell’operazione di cessione dell’azienda.


Allo stesso tempo, l’esercito dei 1800 vuole che la politica si smuova.  «Ci era stata promessa la realizzazione di una zona franca urbana nell’area industriale, così da potere incentivare le aziende a restare – ricorda Alberto Ligato, rappresentante sindacale della Cgil - avevamo chiesto alla Regione un eventuale sgravio per l’affitto degli stabili in cui si trova il call center  e fondi per la formazione e la ricollocazione delle risorse».


Proprio questi fondi potrebbero permettere secondo i sindacati al nuovo acquirente di uscire dalla solidarietà ricollocando i lavoratori su altre commesse. Oltre tutto, hanno sottolineato i dipendenti, non percepiscono la solidarietà di tipo b da oltre un anno. Ecco perché chiedono all’amministrazione comunale che solleciti il ministero del Lavoro affinché disponga il decreto di pagamento della solidarietà di tipo b.


di Tiziana Bagnato