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Dati oggettivi che non giustificherebbero i licenziamenti e il taglio delle ore. E poi, ancora, un ministero, quello dello Sviluppo Economico, che fino ad ora avrebbe fatto da semplice spettatore e che ora è chiamato a dare un aiuto fattivo alla causa. Ma non solo. La compagnia telefonica Wind additata come la principale causa dello stato attuale della vertenza Infocontact e possibile bersaglio di un’imminente mobilitazione.
Sono questi alcuni dei cavalli di battaglia della Fistel Cisl Calabria che, per bocca del segretario generale Francesco Canino, non ha nessuna intenzione di lasciare che le cose prendano un corso che sembra ormai prestabilito ed interviene con voce grossa nel percorso di acquisizione del colosso dei call center.
«96 licenziamenti nelle aree di staff, abbattimento del quaranta per cento del salario medio dei lavoratori, conseguente alla riduzione delle ore lavorate, azzeramento degli istituti contrattuali. Sono condizioni inaccettabili che, anche ai lavoratori che passeranno nelle nuove aziende, non consentiranno un vivere dignitoso e la possibilità di far fronte agli impegni economici familiari assunti» spiega Canino convinto anche del fatto che nella realtà saranno molti di più dei 96 dichiarati i licenziamenti, «perché a causa della prevista chiusura dei centri periferici di Infocontact, almeno altri duecento collaboratori a progetto sarebbero costretti a rinunciare al lavoro, vista la distanza dalle sedi principali di Lamezia e Rende».
di Tiziana Bagnato