L'ultima lettera spedita al dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria risale ad appena un mese fa ma preceduta da altre pec, ben due - la prima a marzo e la seconda a maggio - con una richiesta di avvio del confronto sindacale per l'assegnazione delle risorse previste nella legge di Bilancio del 2021, recepite dal contratto collettivo nazionale, destinate all'incentivazione del personale che opera nei pronto soccorso, medici e infermieri.

Una indennità legata alla effettiva presenza in servizio erogata a partire dal primo gennaio 2022 che per il personale del comparto ammonta a 40 euro al mese ma che le Regioni avrebbero potuto facilmente incrementare grazie ad un ulteriore stanziamento di risorse. La Calabria a questo scopo ha ricevuto oltre un milione di euro (1.153.596, per l'esattezza) la cui effettiva erogazione è però legata alla contrattazione con le organizzazioni sindacali che avrebbero dovuto decidere assieme al dipartimento le modalità di assegnazione e i relativi importi da erogare al personale impegnato nell'area dell'emergenza urgenza.

A titolo d'esempio, in molte altre regioni d'Italia già a metà dello scorso anno gli operatori hanno potuto beneficiare di una indennità di 100 euro al mese, frutto dell'accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali per l'impiego delle risorse aggiuntive. In Calabria ciò non è ancora avvenuto, ed è questa la ragione della richiesta di confronto sollecitata a più riprese dal sindacato Nursing Up alla Regione.

L'ultima, appunto, risalente a circa un mese fa che, secondo il responsabile regionale del sindacato Stefano Sisinni, è tuttora rimasta inevasa, come le due precedenti. «Ritenuta la necessità, al fine di consentire la giusta corresponsione a tutti i lavoratori aventi titolo all'indennità di pronto soccorso di definire linee regionali di indirizzo - si legge nella missiva -, l'organizzazione sindacale sollecita ancora una volta la convocazione dell'apposito tavolo negoziale».